Può succedere anche a Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale. Non basta spiegare al personale all’ingresso che sei lì perché convocato per un’audizione della IV Commissione. Stranamente non hanno un elenco delle persone che devono essere udite quel giorno dalle varie Commissioni. Qualcuno del nostro gruppo si sente quasi obbligato a prendere il telefono e disturbare un “amico” che scende dalle stanze in alto. Magicamente scompare ogni incomprensione, ogni formalismo, ogni burocrazia. Non servono più documenti e non serve più chiedere. Ci penserà l’”amico” ad aprirti le porte ed accompagnarti sino alla tua destinazione. Cosa sarebbe la vita dei calabresi senza “amici”? Nell’attesa capita di osservare i giganteschi dipinti di Tommaso Campanella, il monaco calabrese dalla insaziabile sete di conoscenza, che tra il ‘500 e il ‘600 cospirò contro il cattivo governo dei Vicerè spagnoli, che fu perseguitato dalla Chiesa, che per le sue idee fu processato, torturato, carcerato, che nel degrado morale e sociale dei suoi tempi immaginava una società ideale, più giusta, migliore. Capita anche di chiederti se sia rimasto qualche briciolo di quello spirito nei corridoi che attraversi.
Il 3 ottobre 2013, i promotori di una proposta di legge di iniziativa popolare sottoscritta da circa 8000 cittadini calabresi, sono stati sentiti dalla IV Commissione del Consiglio regionale, investita dell’esame abbinato di questa e di altre due proposte di legge avente il medesimo oggetto. Tali proposte di legge hanno l’obiettivo di correggere il sistema impositivo dei Consorzi di bonifica calabresi con l’introduzione del principio del beneficio per tutti i tributi consortili. La convocazione è per le 11, ma i lavori della Commissione iniziano con il ritardo di un’ora. Si discuterà di argomenti di fondamentale importanza per la Calabria: trasporti, rifiuti, consorzi di bonifica. I promotori della proposta di iniziativa popolare non erano stati convocati a luglio, nella prima seduta d’esame, come previsto per legge. E’ stata necessaria un’esplicita richiesta dei promotori stessi per ovviare alla “dimenticanza”.
Continua, dunque, la battaglia di migliaia di cittadini calabresi che pagano tributi ai Consorzi di Bonifica, anche se non si riceve alcun beneficio da opere o attività di bonifica. Tutto è cominciato negli anni scorsi, a seguito della riforma dei Consorzi in base alla L.R. 11/2003, con il riordino e la riperimetrazione degli stessi. Esistevano in precedenza 17 Consorzi, diventati successivamente 11, ma negli 11 nuovi consorzi fu ricompreso più territorio regionale di quanto ne era ricompreso nei precedenti 17. I nuovi 11 consorzi hanno ereditato non solo uomini, mezzi e strutture, ma anche i debiti dei vecchi Consorzi. Migliaia di proprietari di terreni che non avevano ricevuto e non ricevono tuttora nessun beneficio da opere ed attività di bonifica, sono stati ricompresi per la prima volta nei comprensori dei Consorzi e soggetti al tributo ex art. 23, lett. a), L.R. 11/2003. La maggioranza di essi ebbero conoscenza di cosa era avvenuto quando ricevettero i primi avvisi di pagamento. I cittadini che protestano ritengono che tali tributi siano ingiusti, intendono pagare solo se i propri terreni ricevono un servizio, un beneficio, come previsto dalle leggi in materia delle altre regioni italiane, dalle leggi statali e dal consolidato orientamento della Corte di Cassazione. Ma per individuare e quantificare il beneficio e calcolare correttamente i tributi consortili occorrono i piani di classica, scandalosamente assenti da 10 anni, da quando la legge regionale che li prevede, la n. 11/2003, è entrata in vigore.
Pagare i tributi in questa condizione per molti significa mantenere Enti consortili anche nel caso in cui dovessero rivelarsi inefficienti, sperperatori di risorse e produttori di debiti, come dimostrato in passato. In una regione tra le più povere e tassate d’Italia e d’Europa, risulta particolarmente odiosa l’imposizione di tributi su terreni che non hanno mai conosciuto un intervento o un’opera di bonifica, che sono stati interessati da calamità naturali o che non sono utilizzabili per nessuna attività agricola perché impervi o ricoperti da macchia mediterranea. Tale situazione ha determinato proteste diffuse in tutta la Calabria ed un’elevata conflittualità con la contribuenza agricola ed extra agricola, anche con la presentazione di un alto numero di ricorsi davanti alle Commissioni tributarie e la costituzione del Comitato di cittadini che lotta contro dei tributi ritenuti “ingiusti”. Innumerevoli sono stati i dibattiti con i cittadini, con sindaci, con i rappresentanti istituzionali della provincia della Regione, dei Consorzi, con associazioni di categoria agricole, ma nessun risultato si è avuto. Tutto questo è stato spiegato ai componenti della IV Commissione del Consiglio regionale da due dei promotori della proposta di legge, Carmelo De Luca e Maurizio Benedetto. Ci sono stati interventi di Consiglieri di minoranza e di maggioranza che hanno manifestato sostegno alle argomentazioni dei promotori, anche con la richiesta di acquisizione, da parte della Commissione, dei bilanci dei Consorzi per fare piena chiarezza su come vengono impiegate le risorse di questi enti, che non brillano certo per trasparenza. Tuttavia l’esame sarà ancora lungo. Il Presidente della IV Commissione spiega che la decisione arriverà dopo aver sentito tutte le parti interessate: l’Assessore all’agricoltura, convocato nella precedente seduta e non presentatosi per altri impegni, i Consorzi, l’Urbi, le associazioni di categoria agricole ecc.. Ma cosa bisogna fare e quanto bisognerà aspettare in Calabria per far valere le proprie giuste ragioni? Tante le iniziative che hanno denunciato le criticità dei Consorzi, come petizioni (una anche al Parlamento Europeo), delibere comunali, interrogazioni in sede regionale, persino un’interrogazione parlamentare sottoscritta da 15 senatori. Nei prossimi giorni una nuova proposta di legge di iniziativa popolare proposta da alcuni Consigli Comunali sarà depositata a Palazzo Campanella. Il Comitato continuerà ad attivarsi anche con iniziative di protesta più forti sino a quando non verrà introdotto un correttivo all’ingiusto sistema impositivo dei tributi dei consorzi di bonifica.
05/10/2013 Il Comitato per la modifica della L.R. 11/2003 in materia di bonifica