Carissimi cugini di Bisignano sapevate che a Santa Sofia D’Epiro esiste una squadra di calcio costretta a giocare senza il suo pubblico?

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A Santa Sofia D’Epiro esiste da circa due anni una bella realtà sportiva, che forse non tutti conoscono. Eppure, tutti i giorni undici giocatori insieme alle riserve e al suo allenatore sognano di diventare una vera squadra di calcio. Non che ora non lo siano già, infatti, per il secondo anno consecutivo la piccola realtà calcistica è iscritta regolarmente al campionato di calcio di terza categoria alla Lega Calcio Rossanese. La squadra è composta di giovani, i quali attraverso il lavoro di preparazione quotidiano sono diventati dei veri atleti. La singolarità del gruppo è rappresentata da una passione incontrata quasi per caso nei piccoli bar di un paesino di circa tremila abitanti.

Grazie all’impegno profuso del suo Presidente e di tutti i suoi restanti collaboratori, l’Associazione Calcio Sofiota è diventata una vera palestra di vita, in cui i giocatori e la Comunità si sono spesso incontrati. In tutta la letteratura improntata sullo sport, si evince chiaramente come questa disciplina assume all’interno del processo di realizzazione di una Comunità un’importantissima funzione pedagogica e di aggregazione sociale. In questa direzione, un caso rappresentativo è sicuramente ritratto dalla cultura Arbëreshë, la quale rappresentando una minoranza etnica, che vive nell’Italia meridionale, ha assunto nel tempo una maggiore consapevolezza dell’importanza culturale del  gioco e dello sport in generale.

Oggi, l’Associazione Calcio Sofiota occupa il secondo posto nella classifica di categoria. Al termine del campionato mancano tre partite, di cui due saranno giocate in casa e a porte chiuse, come accade ormai dall’inizio della bella favola. Infatti, nel piccolo campo sportivo mancano alcune opere di messa in sicurezza. Perciò, il pubblico è costretto a guardare lo svolgimento della partita dalle balconate dei palazzi. Del problema sicurezza dovrebbe occuparsi il Comune. Nonostante, una richiesta sia stata approntata in Consiglio nulla, è ancora avvenuto. L’aspettativa  futura dello spettacolo è affidata innanzitutto ai giocatori, che dovranno fare risultati positivi per risalire in prima categoria. Agli organi d’informazione locale, invece, va il grido di speranza di tutta la Comunità perché ciò non resti soltanto un sogno.

23/03/2011                   
Alberto De Luca per il Comitato Cittadino libero