Caro energia, spente le luci in vari comuni come protesta simbolica

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In molti comuni italiani le luci di piazze, monumenti e palazzi sono state simbolicamente spente il 10 febbraio sera.

La protesta simbolica lanciata dall’Anci nazionale è passata anche da Bisignano e da molti altri comuni del cosentino. A Bisignano, nella serata di ieri è stata spenta la pubblica illuminazione al Viale Roma, a Santa Sofia d’Epiro luci spente al Municipio. Anche il Comune di Cosenza, con il sindaco Franz Caruso, ha aderito per richiamare l’attenzione sul caro bollette, spegnendo le luci alla Confluenza dei Fiumi. Il Comune di Acri invece ha spento le luci pubbliche in alcune zone della città.

Santa Sofia d’Epiro, luci spente nella piazza del Municipio
Acri luci spente
Acri, luci spente in diverse zone della città

“No agli aumenti sulle bollette di luce e gas” – ha detto Daniele Sisca, sindaco di Santa Sofia d’Epiro – “Questa sera anche noi abbiamo fatto sentire il nostro grido d’aiuto. Ci auguriamo un intervento immediato del Governo”.

I sindaci sperano quindi che la manifestazione di ieri sia servita per lanciare un segnale al Governo per intervenire sul caro bollette. Ammonta infatti a 550 milioni di euro la stima dei costi che sosterranno i comuni per far fronte al caro bollette. Per questo, sono stati tantissimi i comuni, in tutta Italia, che hanno aderito all’iniziativa lanciata dall’Anci che prevedeva lo spegnimento per un’ora dei posti più rappresentativi di ogni singola comunità.

Luci spente in circa 3 mila comuni

“All’iniziativa – ha fatto sapere l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni – hanno partecipato circa tremila comuni, spegnendo a partire dalle venti e per mezz’ora o un’ora, edifici particolarmente rappresentativi. Il rischio che gli amministratori vogliono a tutti i costi evitare è quello di dover tagliare servizi ai cittadini.