L’Amministrazione Comunale ha appreso che anche l’impianto di depurazione privato gestito dalla Consuleco di cui amministratore unico è il Sig. Vincenzo Morise, risulta destinatario di rifiuti provenienti dagli stabilimenti ENI, su cui la Procura della Repubblica di Potenza sta facendo opportune indagini. Una inchiesta che, ha assunto proporzioni rilevanti e che vede implicato e dimissionario un ministro del Governo Renzi del PD e l’intero Governo. Le preoccupazioni di questa Amministrazione arrivano da lontano e vengono oggi confermate dall’inchiesta di Potenza ed anche dai servizi giornalistici del TG3 Calabria che, con dovizia di cifre e particolari, coinvolge anche il depuratore di Bisignano: “L’inchiesta della Procura di Potenza sullo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi arriva in Calabria. Sei le persone coinvolte sono i titolari di tre aziende che hanno trasportato e smaltito a Gioia Tauro, Lamezia Terme e Bisignano gli scarti della lavorazione del petrolio del centro ENI di Viggiano in Basilicata. Secondo i carabinieri del Noe i codici di identificazione di rifiuti sarebbero stati falsificati facendo risparmiare milioni di euro all’Eni ma creando diversi problemi di natura ambientale”.
Dal servizio del TG3 Calabria si apprende anche che, le accuse per i responsabili degli impianti, tra cui la Consuleco di Bisignano partono dal traffico illecito di rifiuti. Ora, ci sono da appurare i danni all’ambiente ed i rischi per la salute dei cittadini. Questa Amministrazione, fino ad oggi, ha dovuto sopportare strumentalizzazioni politiche operate dalle opposizioni che, con la scusa di difendere gli operai, hanno perorato la causa della Consuleco, incuranti dell’ambiente e del territorio. A tal proposito mai e poi mai, nella mente di questi amministratori, è balenata l’idea di far perdere posti di lavoro. Agli stessi lavoratori, oggi, dovrebbe stare a cuore anche la loro stessa salute ed il territorio in cui vivono con le loro famiglie.
Alle opposizioni ed ai capigruppo consiliari, si chiede una presa di posizione chiara perché, non ci si può opporre alla piattaforma, facendo perdere alla città 3milioni di euro e 60 posti di lavoro, per poi “soprassedere” al depuratore. Questa amministrazione, da tempo aveva posto l’attenzione sul depuratore con iniziative ben definite e, già all’indomani dell’avvio dell’inchiesta di Potenza, aveva dato mandato all’avvocato Giuseppe Magarò per verificare se, anche Bisignano, fosse interessato allo sversamento dei rifiuti Eni. Ovviamente l’Amministrazione Comunale assumerà, in tutte le sedi, ogni utile iniziativa per la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio. Tanto lo si deve alla città di Bisignano ed all’intero circondario i cui primi cittadini sono come noi preoccupati. Giova ricordare, infine, che l’Amministrazione, aveva già scritto all’Autorità Nazionale Anticorruzione, al Prefetto, alla Procura della Repubblica, alla DDA e ad ogni altra autorità di polizia.
COMUNICATO STAMPA
Comune di Bisignano
5 Aprile 2016