Cervicati, festa per l’Arma

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m_barciIl paese di Cervicati celebra al meglio l’Arma dei carabinieri. Per il 201esimo anniversario della fondazione dell’Arma, infatti, nel paese di origini albanesi un bel programma di appuntamenti ha accolto al meglio i rappresentanti delle forze dell’ordine. Sabato mattina in piazza si è tenuta una prima preghiera per la patria, permettendo così di omaggiare e celebrare al meglio la legalità e il senso delle istituzioni sul territorio. In seguito, è stato dato ampio spazio a un punto d’incontro dove non sono mancati spunti di riflessione da attuare nel futuro. Il sindaco Massimiliano Barci (foto) è stato il padrone di casa, abile a tenere le fila di un dibattito che ha valorizzato l’impegno collettivo: «Questa è una festa per i carabinieri e un momento di riflessione per tutti noi, anche perché nei giorni scorsi abbiamo ricordato i cento anni del primo conflitto mondiale, dove morirono molti esempi valorosi della nostra Italia». Barci non è stato l’unico sindaco presente: in sala hanno partecipato i rappresentanti di San Marco Argentano, Mongrassano, Malvito, Fagnano Castello, Rota Greca, San Martino di Finita e Roggiano Gravina, nonché il consigliere provinciale Lucantonio Nicoletti. Tra i saluti istituzionali è stato produttivo l’intervento del viceprefetto Eufemia Tarsia, che ha ricordato l’impegno dell’Arma su tutto il territorio, nonché di monsignor Carmelo Terranova, a proporre incontri per combattere il fenomeno delle mafie. Spazio anche per il colonnello provinciale Giuseppe Nicoletti e BarciBrancati, che ha annunciato la sua prossima partenza verso Milano: «Vengo comunque con piacere a Cervicati, perché l’Italia vera è quella dei piccoli comuni. Il nostro è un lavoro fatto di sacrifici, accettando condizioni di vita anche faticose». Barci ha consegnato, a nome di tutta l’amministrazione comunale, un defibrillatore all’Arma, ricevendo gli elogi del comandante locale, Giuseppe Sacco: «Dobbiamo ringraziare per questo evento tutta la comunità. Il defibrillatore è a disposizione di tutti i sedici comuni che rientrano all’interno della Compagnia di San Marco Argentano». Infine, lo scultore Eduardo Bruno ha donato le sue opere e mostrato tutta la sua maestria nel raffigurare la passione e l’impegno dei tutori della legge.

Massimo Maneggio