Champions League 2014-15, analisi 2° giornata

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La seconda giornata della Prima fase di Champions League si apre in Russia, con i campioni di Germania del Bayern Monaco a sfidare i padroni di casa del Cska Mosca. La sfida si rivela poco avvincente, con i russi attenti più a non subire imbarcate piuttosto che pensare seriamente a vincere il confronto e con i tedeschi con il freno a mano tirato che si portano a casa tre punti che valgono più di di mezza qualificazione. Nel primo tempo la gara è soporifera, con la squadra di Guardiola che trova gli spazi intasati e, più in generale, denuncia tanta noia in molti suoi interpreti, quasi convinti che la vittoria sia qualcosa di scontato. Il match si sblocca al ventunesimo, quando Fernandes mette giù in area Gotze al primo spunto serio. Dal dischetto Muller non sbaglia ed è 1-0 Bayern. Il 73% del possesso palla sembra indirizzare l’incontro verso gli ospiti ma in realtà le migliori occasioni sono russe in contropiede: parata di Neuer su Musa e traversa di Eremenko. La partita però si conclude con questo punteggio e per Guardiola sono tre punti pesantissimi: la doppia sfida contro la Roma adesso può essere vissuta più serenamente.

Guardiola però sa benissimo che non sarà una sfida semplice quella con i giallorossi, squadra vera e di qualità immensa, come dimostrato in casa del Manchester City. I giallorossi si trovavano al loro primo vero esame europeo, con l’obiettivo di dimostrare realmente il loro valore dopo un’ottima stagione senza però coppe europee. Dopo quattro minuti il campo sembrava aver già bocciato i romani: Maicon atterra ingenuamente Aguero in area ed è calcio di rigore, con l’argentino freddissimo dagli undici metri. Una botta del genere poteva buttare nel baratro la Roma, ma i giallorossi dopo solo un minuto fanno capire al City di che pasta sono fatti: gran suggerimento di Totti per Maicon che colpisce la traversa. Maicon, proprio l’autore del fallo da rigore, come a dimostrare ai suoi compagni che piangersi addosso non serve ma bisogna rimboccarsi le maniche perchè il muro difensivo inglese è attaccabile.

La squadra di Garcia comincia ad imbastire il suo solito gioco offensivo e al diciottesimo è un prodigioso Hart ad anticipare la percussione di Gervinho. I giallorossi continuano a pressare e cinque minuti dopo arriva il pareggio d’autore: verticalizzazione Keita-Nainggolan-Totti, con il capitano che anticipa nell’uscita maldestra Hart. E’ pareggio ma è soprattutto il gol più “anziano” della Champions League: Francesco Totti batte il record di Giggs grazie ai suoi 38 anni e 3 giorni. Adesso l’unico record da sfidare è quello del più anziano marcatore della Coppa Campioni, che appartiene a Puskas (38 anni, 5 mesi e 20 giorni). C’è tempo per il Capitano per infrangere anche questo traguardo.

Il pareggio raggiunto addormenta un po’ la Roma fin lì padrona del gioco e al trentottesimo potrebbe arrivare la beffa: su cross di Navas netto tocco di mano di Manolas ma l’arbitro lascia correre. Quattro minuti dopo l’ultima occasione del primo tempo è giallorossa: lancio di Maicon, Gervinho si invola e costringe Hart ad un grande intervento.

Finisce il primo tempo con la netta impressione della supremazia giallorossa, mentre gli uomini di Pellegrini devono cambiare qualcosa perchè una vittoria per loro sarebbe vitale. Il primo quarto d’oro della ripresa è però ancora di marca giallorossa: prima un destro potente di Totti finisce fuori di poco, poi su una bella combinazione di squadra Pjanic si trova davanti ad Hart che respinge miracolosamente e infine un tiro dello stesso bosniaco finisce fuori di poco.

In mezzo a tale dominio esce fuori il City, prima con Fernandinho (miracolosi Manolas e Yanga Mbiwa), poi con Lampard (destro fuori) e infine con Silva, che sul cross di Zabaleta anticipa i difensori ma mette fuori di poco.

Finisce così il match con un ottimo punto per i giallorossi, che rafforzano il secondo posto nel girone in vista della doppia sfida contro il micidiale Bayern. Il City, invece, adesso deve fare bottino pieno contro il Cska per mettere pressione ai giallorossi, ma l’ultima gara del girone si giocherà all’Olimpico e per gli uomini di Pellegrini non sarà una passeggiata. Più in generale comunque è da lodare la prestazione della Roma: erano anni che una squadra italiana non andava a dominare sul piano del gioco sul campo di una delle squadre più forti d’Europa. I campioni d’Inghilterra si sono dimostrati nettamente inferiori rispetto ai giallorossi e questo è un ottimo segnale per il calcio italiano.

Altro di big match di serata è stato quello tra Psg e Barcellona, con le due squadre arrivate alla sfida dopo momenti agli antipodi. I francesi arrivavano da un momento negativo, con l’ennesimo pareggio in campionato condito da faide interne e dalle assenze di Ibrahimovic, Thiago Silva e Lavezzi. I catalani invece avevano sempre vinto in Liga senza subire nemmeno una rete. La gara contro il Psg era però il primo vero test della stagione e la banda di Luis Enrique lo ha fallito perdendo 3-2 e facendosi sorpassare in classifica proprio dalla squadra di Blanc (4 punti a 3).

I migliori dei parigini sono stati Verratti e Thiago Motta, abili a dominare la mediana e utilissimi anche in fase offensiva (l’ex Pescara ha trovato di testa la sua prima rete in maglia Psg). A portare i padroni di casa in vantaggio è David Luiz ma subito dopo arriva il pari di Messi su splendida azione collettiva del Barca. Detto già del raddoppio di Verratti, la terza rete arriva su intuizione di Pastore, che da la palla dentro per Van der Wiel che crossa a Matuidi, abile a trovare il gol in scivolata. La risposta di Neymar è immediata e così si riapre il match che i parigini porteranno a casa grazie anche ad un po’ di fortuna: prima un salvataggio di Marquinhos e poi il palo su Munir salvano il Psg. Blanc si rialza da un periodo complicato per la sua squadra con una splendida vittoria, mentre in casa Barca arriveranno sicuramente le prime critiche nonostante il primo posto in Liga: lo spettro della scorsa stagione è ancora vivo nei cuori dei tifosi catalani.

Nello stesso girone pareggiano Apoel e Ajax: al vantaggio ospite con Andersen risponde Manduca su rigore.

Nel Gruppo H due risultati a sorpresa: il Bate Borisov batte 2-1 i castigatori del Napoli, l’Athletic Bilbao, mentre nell’altra sfida pareggio spettacolare tra Shaktar Donetsk e Porto. A passare in vantaggi sono gli ucraini, arrivati a cinque minuti dal novantesimo in vantaggio per 2-0 grazie alle reti di Alex Texeira e Luiz Adriano. Sembra finita ma il subentrato Jackson Martinez in quattro minuti trova la doppietta che impatta la gara e permette ai portoghesi di tenersi il primo posto in classifica.

Nel Gruppo G vola in testa il Chelsea grazie alla vittoria targata Matic sul campo dello Sporting Lisbona. Questa vittoria interrompe l’imbattibilità europea dei portoghesi che durava da sedici partite. I londinesi hanno fallito diverse occasioni e a fine match hanno rischiato di subire la beffa ma alla fine gli uomini di Mourinho non hanno subito la stessa beffa di qualche settimana fa contro lo Shalke. A decidere è una rete dell’ex Benfica Matic: su punizione di Fabregas il suo colpo di testa scavalca Rui Patricio. Nello stesso girone incredibile pareggio tra Shalke 04 e Maribor, con gli ospiti passati in vantaggio con Bohar. I tedeschi trovano il pareggio con il solito Huntelaar all’undicesimo della ripresa ma non riescono ad andare oltre all’1-1.

Il Mercoledì di Coppa si è aperto con la sconfitta della Juventus al Calderon contro i campioni di Spagna dell’Atletico Madrid. La gara ha visto una Juve rinunciataria e completamente votata allo 0-0 non riuscire a portare in porto il progetto del pari, beffata da una deviazione sotto porta del turco Arda Turan. Il primo tempo era stato di rara bruttezza e solo nel secondo tempo si è accesa un po’ la gara, con l’Atletico che aveva espresso uno sforzo massimo all’ora di gioco, chiudendo nella propria area i campioni d’Italia senza però produrre nulla di più di una carambola tra Lichtsteiner e il braccio involontario di Caceres. Successivamente, però, arriva il gol colchoneros: cross da destra di Juanfran, Mandzukic non devia ma dietro c’è Arda Turan che precede Lichtsteiner e infila Buffon.

La sconfitta è pesante ma non irrimediabile, però adesso il girone vede tutte e quattro le squadre a tre punti complicando non poco il discorso qualificazione per gli uomini di Allegri, usciti sconfitti sul campo ma soprattutto nel morale da questa trasferta. Era il primo vero test stagionale per i bianconeri ed è stato miseramente fallito soprattutto nell’atteggiamento messo in campo, rinunciatario per tutti i novanta minuti.

Deludente la prestazione di Tevez, mentre sul piano del gioco pesano tantissimo i tanti palloni persi durante la gara a causa del pressing sfrenato degli uomini di Simeone. I bianconeri vengono così raggiunti in testa dall’Atletico ma anche dal Malmoe, vincitore per 2-0 nella sfida contro l’altra capolista, l’Olympiacos. A partire forte sono i greci, ma gli svedesi sono riusciti a controllare le offensive avversarie e colpire tra primo e secondo tempo con la doppietta di Rosenberg. Sulla prima rete paperissima del portiere ospite Roberto, che praticamente accomoda la porta vuota all’attaccante azzurro.

Nel Gruppo B arriva la prima sconfitta europea del Liverpool di Balotelli, battuto 1-0 dagli svizzeri del Basilea. Pessima la prestazione degli inglesi, dove l’attaccante italiano è rimasto isolato per tutta la gara e vittima della testardaggine tattica di Rodgers. Negative anche le prestazioni di Sterling e dei terzini e il risultato da ragione a Paulo Sousa, rientrato così in corsa per la qualificazione dopo la scoppola di Madrid. Il gol decisivo di Streller arriva su una ribattuta di Mignolet al settimo del secondo tempo, premiando un Basilea nettamente superiore agli inglesi. Balotelli viene ricordato solamente per una punizione delle sue, ma per il resto è tutta la squadra a deludere, in primis il suo allenatore che sembra realmente in confusione. Dopo il brutto avvio di campionato urge trovare una soluzione al più presto.

Nello stesso girone il Real Madrid vince ma non convince in Bulgaria. Contro il Ludogorets sembrerebbero tre punti giù in tasca ma in realtà la gara sarà molto lottata. A passare in vantaggio sono proprio i padroni di casa, quando al sesto minuto su un angolo di Espinho arriva il colpo di testa vincente di Marcelinho che approfitta di una dormita della difesa blanca. Dopo quattro minuti arriva l’occasione per il pari del Real grazie al rigore procurato da Hernandez, ma Cristiano Ronaldo sbaglia il tiro dal dischetto (terzo errore sugli ultimi cinque eurorigori battuti dal Real). Al ventiquattresimo arriva però l’occasione del riscatto per il portoghese: ancora rigore per gli ospiti e questa volta è rete, nonostante Stoyanov abbia azzeccato anche questa volta il lato. La gara rimane equilibrata nonostante la netta differenza di budget tra le due compagini, ma a cambiare la gara è il subentrato Benzema, che su cross di Marcelo gonfia la rete. Il Ludogorets cerca di non arrendersi e prova con Marcelinho a trovare il pari ma finisce 1-2 e per i bulgari è un’altra sconfitta immeritata dopo l’uguale risultato subito ad Anfield. Il Real invece vola a punteggio pieno e adesso ci sarà la trasferta di Anfield a determinare molto sul destino delle due squadre in questa coppa.

Nel Gruppo D vincono le due serie candidate alla qualificazione, cioè Arsenal e Dortmund. Gli inglesi passeggiano sul disastrato Galatasaray di Prandelli grazie alla tripletta di Wellbeck e al gol di Sanchez. Il rigore di Yilmaz non riapre una gara realmente mai in discussione e questa è l’analisi peggiore che Prandelli dovrebbe fare. Il Dortmund mantiene la leadership del girone grazie alla vittoria per 0-3 in Belgio contro l’Anderlecht: torna al gol il nostro Immobile mentre a chiudere il confronto ci pensa la doppietta di Ramos.

Nel Gruppo C noioso pareggio tra Zenit e Monaco, mentre il Benfica di Cristante (titolare ma poco brillante) viene asfaltato a Leverkusen per 3-1. Il girone adesso vede Zenit e Monaco a 4 punti, con Leverkusen (3) e Benfica (0) ad inseguire.

Finisce, quindi, in maniera agrodolce la settimana di Champions delle italiane. Adesso Juventus e Roma si ritroveranno una di fronte all’altra in campionato e se a parlare dovrebbero essere le due partite europee non ci sarebbe discussione su chi trionferà domenica allo Stadium. Ma il calcio è uno sport dove non esiste il prima e il dopo ma solo il campo di gioco quindi ci sarà di sicuro da combattere per entrambe per portare i tre punti a casa.

Armando Zavaglia