Che cos’è il Late show?

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Nell’immaginario comune, ogni volta che si sente “Late Show”, inevitabilmente si pensa al glorioso e prospero programma condotto da David Letterman, andato in pensione assieme alla trasmissione il 20 maggio 2015, data dell’ultima puntata, sul canale CBS.

Oltre a questo, negli Usa, si sono susseguiti altri Late Show come quello condotto da Jimmy Fallon, quello di Stephen Colbert, e il “Jimmy Kimmel Live!”; tutti riscuotendo un notevole successo nei palinsesti d’oltreoceano. In Italia il format non ha goduto del medesimo clamore, sebbene nel Bel Paese diversi siano e siano stati i programmi con questa impostazione: “Chiambretti Night” sui canali Mediaset; “Che tempo che fa” sulla Rai; “E poi c’è Cattelan” su Sky Uno; e che ci si creda o meno, uno dei programmi che più si avvicina al Late Show americano è proprio “Striscia la notizia” di Antonio Ricci, con i suoi brevi e esilaranti monologhi, oltre alle battute rapide, e alla sua dinamicità. Questi programmi utilizzano quindi lo stesso format, ma ognuno adotta uno stile, pubblico, e orientamento argomentativo diverso. Il “Chiambretti Night” debutta su Mediaset nel 2009, affermando da subito il suo carattere sbarazzino, testimoniato in gran parte dal rosso sgargiante presente nella scenografia in stile night club, dagli ospiti, e da Piero Chiambretti stesso.

Le interviste avvenivano circondati da graziose ballerine, pianista, e pubblico; questo poteva accomodarsi a dei tavolini dislocati intorno lo studio. Dunque un Late Show stuzzicante in tutte le sue forme, chiuso ufficialmente nel 2011, dopo tre edizioni. “Che tempo che fa”, nato nel 2003, si mantiene longevo e in forma sulle reti Rai, con la coppia Fazio – Littizzetto, che come sempre diverte il pubblico. Inizialmente concepito come semplice servizio meteorologico, la prima edizione del programma si rivelò un flop; da quel momento il format venne rimodellato, rendendolo un vero e proprio talk show di costume, invitando numerosi ospiti italiani e stranieri. Di chiara ispirazione Late Show americano, gli studi hanno accolto ospiti come George Clooney, Jodie Foster, Dario Fo, Andrea Camilleri, Roberto Saviano, Robert Plant, Roman Polanski, Wim Wenders e tanti altri. Tra i dibattiti in relazione al contesto e all’ospite di riferimento, il tocco “allegro” lo danno gli intermezzi di Luciana Littizzetto, che con la sua satira, strappa non poche risate.

“E poi c’è Cattelan”, o EPCC, è uno di quei show che maggiormente ricordano il format americano: condotto da Alessandro Cattelan, la scena avviene su uno spazio teatrale, e pubblico a parte il conduttore è perennemente accompagnato da vivaci ritmi jazz degli Street Clercks, che spesso si prestano anche loro a gag. Anche questo programma raccoglie in sé ospiti di svariata natura, e quindi i temi trattati sono altrettanti; ma la sua particolarità sta nelle scene comiche create fuori dagli studi televisivi e dietro le quinte, registrate e mandate in onda durante lo show, precisamente come intermezzi. Lo spettacolo va in scena per la prima volta su Sky il 27 marzo 2014, mantenendo ancora oggi un ottimo indice di ascolti e ospiti di tutto rispetto all’attivo, per citarne alcuni: Carlo Cracco, Cesare Cremonini, Carlo Verdone, Laura Pausini, Robbie Williams, Bebe Vio, Sergio Castellitto, Miriam Leone, Elio Germano, e tanti altri. Solo nella penultima puntata, Cattelan ha condotto, tra selfie e risate, una interessante intervista all’imprenditrice digitale più in voga del momento, Chiara Ferragni. Questo excursus nei format nostrani vuole testimoniare un principio: i Late Show, in Italia particolarmente, sono un potenziale erogatore di cultura; e c’è spazio, all’interno degli studi, per ogni sua sfaccettatura. Probabilmente il mercato della televisione nostrana, in questo momento è impostato su rotte diverse, ma con le giuste strategie, un investimento in un format che faccia mash-up tra cultura e intrattenimento è possibile. Come spesso cita Piero Angela, “docere amet”.

Francesco Sarri