Comune scrive a prefetto dopo i furti

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BISIGNANO L’amministrazione comunale ha “anticipato” i consiglieri dell’opposizione nel sottolineare la preoccupazione sui furti. Questo almeno è quanto giunto dal municipio, con la lettera inoltrata dal sindaco facente funzioni, Damiano Grispo, al prefetto di Cosenza, al comando provinciale dell’arma dei carabinieri, alla questura e alla guardia di finanza di Cosenza, in merito alla sicurezza in città. Ieri erano stati due consiglieri di “Bisignano al centro”, ovvero Francesco Fucile e Sandro Vilardi, a richiedere in un’interrogazione un intervento concreto sul problemi, l’amministrazione da par suo aveva già scritto a Tomao: «Pur comprendendo le difficoltà conosciute in ordine alla esiguità di uomini e mezzi, si attendono risposte concrete e garanzia della tutela ed incolumità della popolazione per un problema che non può essere sottaciuto, si chiede di essere ammessi a partecipare alla prossima seduta del comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, per rappresentare la situazione in cui versa il territorio di questo Comune relativamente all’ordine pubblico che, allo stato, si rileva sempre più a rischio. L’amministrazione comunale è naturalmente a disposizione per ogni eventuale chiarimento e all’uopo chiede un urgente colloquio». L’amministrazione ha chiesto inoltre una maggiore incisività nel controllare la città cratense con l’aumento degli uomini a disposizione per la locale caserma dei carabinieri. Tornando all’interrogazione formulata da Fucile e Vilardi, l’altro consigliere di “Bisignano al centro”, Lucantonio Nicoletti, ha voluto puntualizzare: «Se l’interrogazione è stata prodotta da due consiglieri piuttosto che dai tre di cui è composto il gruppo di minoranza, è per il fatto di non esser stato coinvolto o contatto nella produzione della stessa. Tengo a ribadire la mia preoccupazione sul problema, una preoccupazione tale da vedermi impegnato nei problemi della città, in generale, 365 giorni all’anno, visto anche le cariche istituzionali extra comunali che mi consentono di poter argomentare in altre sedi».

Massimo Maneggio