REGGIO CALABRIA – Consorzio di bonifica della piana di Sibari è in liquidazione da anni, ma ha un debito milionario che cresce come soufflé. Il “buco” di bilancio di questo consorzio,infatti, era stato quantificato in 36 milioni di euro dal vecchio commissario liquidatore, ma Domenico Bilotta – commissario dal maggio del 2010 – ha riveduto le stime ed il debito pare essersi praticamente quintuplicato. Il nuovo commissario, in una relazione inviata alla Commissione speciale di vigilanza della regione Calabria, ha spiegato tutto al presidente Giulio Serra.
E’ lapidaria l’analisi di Bilotta. Nel capitolo dedicato all’accertamento della massa debitoria, il nuovo commissario liquidatore, scrive: «Rispetto alla situazione esposta sulla precedente il totale dei debiti accertati è pari a 24 milioni 755 mila euro, mentre i debiti in corso di accertamento sono pari a circa 110 milioni di euro, queste cifre non comprendono la controversia Trevisan pari a 36 milioni di euro,mentre comprendono una nuova debitoria verso l’amministrazione finanziaria per Ires, Irap, Irpef e addizionale, quest’ultima risulta dalle omesse presentazioni di modello unico e/o 770 dal 2006 in poi. E’ altresì in fase di accertamento una nuova richiesta di riconoscimento di debito relativo ad una nuova tranche di TFR, afferente ex dipendenti della forestazione per circa 4 milioni di euro». Queste cifre del debito, inutile dirlo, superano di molto la quota coperta dalla Regione Calabria con un mutuo aperto nel 2010 per 36 milioni di euro. Ma non solo. L’allargamento di questo “buco” potrebbe avere riflessi negativi anche su centinaia di piccole aziende che hanno avuto rapporti di lavoro con il Consorzio di bonifica in liquidazione. E’ lo stesso Domenico Bilotta, nelle sue conclusioni, a lanciare l’allarme. «Sullo stato si legge nella relazione – appare impossibile che la liquidazione possa concludersi con la soluzione pur anche transattiva di tutti i creditori dell’ente. Atteso che, fra gli altri, resterebbero fuori tutti i creditori chirografari rappresentanti soprattutto da piccole imprese calabresi». Un rischio grosso che, anche per Bilotta, potrebbe essere superato tenendo in considerazione «fra le opzioni anche quella della richiesta di un nuovo mutuo finalizzata al ripianamento delle passività rimaste non pagate». Le dichiarazioni del commissario liquidatore del Consorzio di bonifico della piana di Sibari hanno preoccupato Carlo Guccione, consigliere regionale del Pd e componente della Commissione speciale di vigilanza. La questione dovrebbe essere affrontata il prossimo 6 giugno proprio in commissione con l’assessore Trematerra, ma Guccione ha deciso di bruciare i tempi. «Quella dei consorzi di bonifica – dice il consigliere regionale del Pd – è una questione che va portata in consiglio. C’è la necessità di fare chiarezza e non può bastare l’audizione dell’assessore Trematerra in commissione». «Quello del consorzio in liquidazione – conclude Guccione – è un caso eclatante, che mette in luce la gestione di queste strutture negli ultimi venti anni, e servono scelte che vadano verso una riforma complessiva del sistema».
25/05/2012
Fonte: Quotidiano della Calabria.
Articolo segnalato dall’Unione dei Comitati Cittadini Liberi di Bisignano