LA POLITICA DELLE PAROLE E DELLE OFFESE GRATUITE LASCIA IL TEMPO CHE TROVA
Travisare il “chiarire cose riportate in modo inesatto sul pagamento dei dipendenti della Casa di Riposo” con la difesa dell’amministrazione comunale, o peggio ancora con un attacco personale, è un allucinante aberrazione che mi fa percepire il senso di inadeguatezza politica e comprensoriale dovuta al vuoto lasciato dalla perdita del potere.
Precisando che sono una persona libera da padroni politici e che buttare fango sulle persone non toglie quello che si ha addosso, è opportuno chiarire che ne io ne nessuno della mia famiglia o dei miei parenti ha bisogno di essere sistemato in quanto appartenente a famiglia di professionisti e lavoratori che si sono fatti con il sudore della propria fronte e non con favoritismi politici o istituzionali.
Dunque, fermo restando il punto che sono stata l’unica, in questa compagine, che nulla deve a scambi di favore politico per ambire anche ad una semplice poltrona, ricordo alla Consigliera Amodio (che oggi si scaglia contro la mia persona dopo un semplice e dovuto chiarimento e che ha sentito l’intero mio comunicato come riferito esclusivamente a lei) che non ero io quella che “PER AVERE L’ASSESSORATO AI SERVIZI SOCIALI” ha abbassato la testa consegnando a quello che oggi è il suo compagno di viaggio la gestione della casa di riposo fino al pronunciarsi dell’Anticorruzione.
Mi dispiace che l’essere abituati a scrivere quel che si vuole senza avere risposta, per garantirsi la crescita di AUDIENCE, abbia indotto la consigliera a pensare che tutti sono uguali e che restano in silenzio innanzi a qualsivoglia abiezione, facendoLe arrogare il diritto di scrivere, colpendo tutti indistintamente, con la sicurezza che l’amicizia e l’educazione di chi riceve calunnie gratuite può impedire di specificare la reale situazione.
Le beghe tra Lei e quella che era la sua stessa Giunta fino all’altro giorno, non mi hanno mai riguardato, ed infatti nulla ho ribadito su cose che non compete a me chiarire (dimostrazione è che, per esempio, nulla ho detto sui trasporti, anche se tanto potevo dire).
Ma io sono un semplice Consigliere scelto dal Popolo e resto nella mia umile e onorata posizione a prescindere dall’avere o meno una poltrone.
Quanto al suo chiaro senso di malessere circa la destituzione dalla carica di assessore, le ricordo che nulla poteva giovarmi dal suo venir meno dalla carica, anzi, potevo solo rimetterci, come così è stato, perdendo una brava ragioniera al mio fianco nella risoluzione dei problemi della Società. Dunque, nessun invio di comunicazioni avevo d’attendere al municipio. Difatti, nella famosa telefonata La informavo che ero fuori Bisignano e stavo rientrando per il Consiglio (e non godo del dono dell’ubiquità).
Verissimo che mi sottraggo ai giochi politici, l’ho sempre fatto e sempre lo farò, perché non sono capace di queste cose (dimostrazione è stata che non sono bastati 405 voti per ambire alla carica di Assessore perché mancava la mia sottoscrizione a patti che non avrei mai accettato) e questo dimostra, senza bisogno di specificare, quello che è il mio ruolo politico: lontano dagli imbrogli. Le mie alzate di mano o astensioni, ponderate e motivate in consiglio, sono avvenute sempre con senso di responsabilità verso il paese e non per partito preso o a seconda se avevo o meno una poltrona su cui sedere.
Quanto alla retribuzione mensile di cui Lei allude, pur sapendo perfettamente che sono stata e sono l’unica di questa compagine amministrativa ad aver bloccato la propria indennità per dare precedenza ai pagamenti dei fornitori, non ha considerato che per cercare la pagliuzza nel mio occhio non ha visto la trave nel suo, dimenticando che quando era in carica di assessore ha denunciato il Comune di Bisignano all’Ispettorato del Lavoro perché voleva riconosciuti gli assegni familiari dopo che non era riuscita a farsi aumentare l’indennità.
Rifiutandomi di scendere ulteriormente a bassezze che nulla hanno di politico, rispedendo al mittente quanto di velenoso scagliato, non riuscendo a scindere l’amicizia dalla politica, Le rinnovo l’invito a voler sedere al mio posto per risolvere il problema di cui pare avere una soluzione solo ora che è diventata oppositore.
Francesca Pirillo