E’ appena terminata questa settimana di coppe europee con emozioni e risultati diversi per le nostre squadre in lotta per Champions ed Europa League. Partiamo analizzando la sconfitta del Milan di martedì, che ha sancito l’eliminazione dei rossoneri dagli ottavi della coppa più prestigiosa.
C’è poco da dire sulla partita in sé, terminata 4-1 e realmente in bilico solo per 20 minuti, cioè il tempo tra il risveglio del Milan dopo il velocissimo vantaggio spagnolo fino al fortunoso gol di Arda Turan, passando per il gol della speranza di Kakà. Quel rimpallo beffardo ad una manciata di minuti dalla conclusione del primo tempo ha tagliato le gambe e il morale ai giocatori rossoneri e la dimostrazione di ciò è stata il fallimentare secondo tempo. Questa partita ha dimostrato ulteriormente i grandissimi limiti che accompagnano questo tentativo di squadra, costantemente spaccata in due in campo e fuori. Da un lato quei professionisti che in campo danno l’anima nonostante gli evidenti limiti atletici e tecnici, mentre dall’altro abbiamo un’accozzaglia di giocatori presuntuosi che non danno il massimo per la squadra. Non è normale che prima e dopo un match così importante per la stagione di una squadra che praticamente ha finito l’annata martedì si siano viste scene più adatte ad una gita scolastica che ad un match senza ritorno.
Chissà tra quanti anni i tifosi del Milan potranno risentire la musichetta della Champions League, visto che per il prossimo anno e per chissà quanti altri non se ne parlerà. La colpa di tutti: società allo sbando e che devono chiarire quali sono le reali intenzioni per il futuro; dirigenti che hanno sbagliato anche questa stagione gli acquisti chiave (Essien è l’emblema di questa campagna acquisti inspiegabile); giocatori che hanno deluso nonostante le già basse aspettative che c’erano nei loro confronti; allenatore, perchè in questa eliminazione c’è anche tanto di Seedorf (puntare così tanto su un inproponibile Emanuelson ne è l’emblema). Questi mesi che separano questa stagione dalla prossima dovranno servire per capire chi merita di vestire ancora questa maglia e chi invece deve subito lasciare Milanello. Sono tutti sotto esame, da Abbiati fino a Sedoorf, passando per Balotelli, il tanto decantato top player ma che in questa stagione si è fatto notare solo per le squalifiche.
Una volta lo spogliatoio rossonero era guidato da giocatori eccelsi in campo ma soprattutto fuori, che non si risparmiavano mai per la causa rossonera. Oggi invece c’è gente che pensa a scherzare davanti alle telecamere e a ridere dopo una figuraccia del genere.
Fortunatamente qualche giornalista si è finalmente reso conto del miracolo sportivo che la scorsa stagione ha compiuto il tanto criticato mister Allegri, portando la stessa ed identica squadra di oggi al terzo posto in campionato, sfiorando addirittura il secondo. Chi pensava che il problema fosse “il manico” è stato servito.
Questa sera è andata in scena l’Europa League invece, con il derby italiano tra Juventus e Fiorentina e la sfida tra Porto e Napoli. Il primo match si è concluso con un 1-1 che lascia tutto aperto per il ritorno, dando ai viola il piccolo vantaggio di poter giocare anche per lo 0-0. La partita era cominciata con il gol-lampo di Vidal, a cui sono seguiti numerosi minuti di dominio bianconero in cui solamente la traversa aveva negato al cileno di raddoppiare. Da quel momento in poi è spuntata anche la Fiorentina, senza però mai dare l’impressione di poter riacciuffare il pareggio. Il secondo tempo però è stato molto più equilibrato e questo equilibrio ha premiato la viola, che con Mario Gomez ha trovato il gol della speranza per il match di ritorno. Tra una settimana la Juve dovrà sudare per passare il turno, mentre la Fiorentina dovrà cercare in tutti i modi di capitalizzare questo pareggio. Sarà sicuramente una grande battaglia tutta da vedere.
Il Napoli invece torna da Oporto con una sconfitta per 1-0, rimediata in seguito ad una partita giocata in maniera troppo difensiva e con pochi lampi, che però potevano portare gli azzurri al gol e se così non è stato la colpa è da attribuire ad una serie di piccoli e decisivi errori, oltre che ad un po’ di sfortuna. I portoghesi hanno ottenuto la vittoria grazie al gol di Jackson Martinez e per poco non hanno raddoppiato in diverse occasioni (un gol regolare annullato ai portoghesi). Tra una settimana servirà un altro Napoli per ribaltare la sconfitta di questa sera, soprattutto come mentalità.
Mentre per il Milan quindi il percorso è finito, per le altre tre italiane tutto è ancora possibile. Giovedì prossimo sapremo chi tra le tre sarà presente al sorteggio di Nyon del 21 Marzo.
P.S. Questa serata ha regalato l’ennesima dimostrazione di come questo sport possa regalare bellissime favole: il Betis Siviglia, ultimo in Liga, ha vinto in trasferta 2-0 il derby d’andata contro il Siviglia. Insieme alla favola Wigan, questa potrebbe essere l’altra grande sorpresa del calcio europeo di questi ultimi due anni.