Secondo una ricerca dellʼEinaudi Institute for Economics and Finance, tutta Italia dovrebbe “liberarsi” del virus tra il 5 e il 16 maggio. Il picco è invece previsto per la prossima settimana.
Alcune regioni, come la Calabra, possono raggiungere il risultato già verso metà aprile e in ogni caso quasi tutte entro il mese prossimo. L’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), un centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d’Italia ma del tutto indipendente, ha avviato in questi giorni il lavoro di ricerca che mancava.
I risultati sono ricavati in base alle estrapolazione dei dati regione per regione stimando le variazioni quotidiane e la loro evoluzione nel tempo. Le previsioni sono ritenute di aiuto per la la popolazione, le imprese e per lo stesso governo affinchè si possano formare delle aspettative sulla traiettoria delle prossime settimane.
In base alle estrapolazioni, il “giorno zero” per la Calabria quello in cui nessun nuovo contagio verrà constatato dai test, dovrebbe arrivare il 17 Aprile.
In ogni caso, alcune regioni sembrano decisamente più avanti di altre nel contenere l’epidemia e raggiungere l’obiettivo. In Trentino-Alto Adige quella soglia dovrebbe essere raggiunta il 6 aprile, in Basilicata il giorno successivo. Per le regioni più colpite dal coronavirus, potrebbe volerci più tempo.
Quando si azzerano i contagi?
Ecco la tabella fornita dallo studio Eief con le previsioni Regione per Regione sul probabile giorno in cui non dovrebbero esserci più contagi da Coronavirus.
I numeri rappresentano ovviamente una stima che oscilla tra l’ipotesi più ottimistica (il 5 maggio, con la Toscana che “chiude” l’emergenza per ultima) e la data “di assestamento” del 16 maggio.
Franco Peracchi, l’autore dello studio, introduce alcune avvertenze sulla qualità dei dati. “Va notato che il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test. La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza”, scrive. “Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni”. L’attuale elenco con le previsioni inoltre, non prevede le date di azzeramento dei contagi per tre Regioni: Marche, Molise e Sardegna. Il motivo, spiegano gli scienziati, risiede nel fatto che “i dati disponibili non sono al momento ritenuti sufficienti” per sviluppare una previsione attendibile.