Comunicato stampa – Mercoledì 10 giugno 2015
Cosenza : crollo nel centro storico. Molinari (AL) : “Si evitino lo sciacallaggio di certa becera demagogia e le lacrime di coccodrillo. Serve un serio piano di interventi urgenti di messa in sicurezza da parte del Comune.”
ROMA – Ormai non rappresenta più un’iperbole dire che il centro storico di Cosenza cade a pezzi. E’ una cosa che, per me che lì sono cresciuto e che ancora frequento, resistendovi quello che è rimasto della mia famiglia originaria, fa ancora più male. Anche per quella sorta di fatalismo che prende gli uomini quando sanno che in esso c’è un fondamento di colpa. Perché si è colpevoli quando, dimenticando le nostre origini popolari, non facciamo il dovuto per emancipare e migliorare i luoghi dove abbiamo vissuto, appena raggiunta una minima sicurezza economica : è inutile girarci intorno.
Quante volte, la parte più antica di Cosenza vecchia è saltata agli onori della cronaca per la fragilità dei suoi edifici e quante volte è stata al centro di iniziative strumentali a scopo elettoralistico o, peggio, per fare qualche “affare” esauritosi nell’ennesimo pub per agitare un’improbabile quanto effimera “movida” di stagione. Sappiamo bene come, qui da noi, ogni buona intenzione si esaurisca nell’erogazione di qualche agevolazione furtiva a qualche “amico” di bottega, più o meno artigiana.
E il crollo in Via Gaeta del 29 maggio scorso è il risultato del nostro disinteresse e di certi poco nobili interessi, ambedue poco commendevoli.
Ma una cosa trovo veramente riprovevole ed è certa demagogia – davvero becera – che certi resistibili personaggi della “nuova politica”, animati da riconoscibile quanto interessato moralismo, stanno facendo sulla vicenda. Corvi e sciacalli che si aggirano tra le rovine della nostra società sperando che sia rimasto qualcosa per soddisfare i loro appetiti da ultimi arrivati. Probabilmente, a questi tardi epigoni della vecchia politica, dispiace che – solo grazie alla fortuna – non sia scappato il morto, così da potersi ritrarre nel selfie o nel video della loro vita, quella vita dove si è in quanto si appare.
E allora, non attendiamo che succeda la tragedia e non facciamo del centro storico cosentino il primo assaggio della prossima campagna elettorale, in vista delle comunali del 2016. E’ necessario mettere subito in campo azioni preventive, senza aspettare pilatescamente che i privati pongano in essere le cautele e gli obblighi che spetterebbero loro. Il sindaco Occhiuto, anche presidente di provincia, non può nascondersi dietro ordinanze inefficaci per giustificare la sua inerzia, limitandosi a sottolineare le intimazioni a procedere alla messa in sicurezza fatte ai privati, spesso impossibilitati a provvedere perché senza disponibilità. Occhiuto ha tutti i poteri che la legge concede per cercare, almeno, di far fronte ad una situazione che si sta facendo sempre più grave.
Urge avere un quadro chiaro dello stato degli immobili del centro storico ed effettuare quei controlli al fine di capire quali siano quegli interventi che necessitano di massima urgenza, per poi dare il via ad un piano organico che permetta un recupero graduale. Non è più il tempo delle chiacchiere e non si permetterà più che chi ricopre incarichi nelle pubbliche istituzioni possa nascondersi dietro scuse pietose: lo sappiano gli amministratori cosentini che c’è chi, di fronte al rischio dell’incolumità dei cittadini, non aspetta di ritrarre la sua libbra di carne e sappiano che ne dovranno accettare le conseguenze.