Mentre gli italiani vengono stuprati da imposte dirette e indirette la Repubblica Italiana muore assassinata per mano di una classe politica inefficiente e sceglie il camposanto ove riposare in pace per sempre.
La notizia è confermata soprattutto da parte dei contribuenti onesti mentre viene disattesa da chi continua a evadere indisturbato.
Prima era sufficiente una manovra annuale di 40 mld, probabilmente si passerà a quella da 50 mld, ma a pagare saranno sempre e comunque gli stessi.
L’Irpef (gettito 2011) 164,128 mld, l’Ires (gettito 2011) 35,937 mld, l’Irap (gettito 2011) 34,136 mld, l’Imu (gettito 2011) 34,136 mld, l’Iva (gettito 2011) 117,459 mld, la Tarsu e come se non bastasse ora anche la Tares.
Una novità riguarda gli evasori più incalliti anche quest’ultimi in Italia subiscono le tasse, vedi per esempio le accise sui carburanti qui di seguito elencate:
Guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire)
La crisi di Suez del 1956 (14 lire)
Il disastro del Vajont del 1963 (10 lire)
Alluvione di Firenze del 1966 (10 lire)
Terremoto del Belice del 1968 (10 lire)
Terremoto del Friuli del 1976 (99 lire)
Terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire)
Missione in Libano del 1983 (205 lire)
Missione in Bosnia del 1996 (22 lire)
Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39 lire)
Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali (0,0073 Euro)
0,040 Euro per far fronte all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92
0,0089 per far fronte all’alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011
0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 «Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici» del governo Monti.
L’Iva del 20% (21%) calcolata sulle accise.
L’Italia muore assassinata, per la cronaca di una decesso annunciato.
25/10/2013 – Alberto De Luca