D’Acri e l’agricoltura in Calabria

Letture: 3488

COMUNICATO STAMPA

Con l’approvazione e l’ormai prossima partenza del Psr 2014/2020 per l’agricoltura regionale sta per iniziare una stagione nella quale saremo in grado – con il contributo di tutti ed i sostegni finanziari messi a disposizione – ridisegnare il volto dell’agroalimentare calabrese.
Un contesto produttivo che sarà ancora di più attento alle tipicità, alla qualità garantita e certificata, ai percorsi di aggregazione, alla cooperazione necessaria per irrobustire i numeri dell’export che già oggi vedono i prodotti agroalimentari coprire il 50% circa del totale delle esportazioni.
Abbiamo insomma un’occasione straordinaria e per coglierla per intero sono necessarie alcune precondizioni: essere consapevoli di essere tutti protagonisti ed allo stesso modo, avere chiara l’idea di agricoltura che vogliamo, collaborare di più per immaginare percorsi di sviluppo che valorizzino il protagonismo dei singoli ma siano inquadrati per intero nell’interesse collettivo.
Diciamolo chiaramente, per la nostra regione l’agricoltura è determinante, lo è per i numeri complessivi e lo è soprattutto per avere delle produzioni con le quali la Calabria non partecipa semplicemente alle dinamiche nazionali ed internazionali ma ne è protagonista assoluta e di primo piano.
Bergamotto, clementine, cedro, olio d’oliva tanto per citarne alcune: produzioni per le quali i nostri numeri produttivi sono ai primi posti a livello nazionale, europeo ed in qualche caso mondiale.
Dobbiamo dunque lavorare per irrobustire le filiere – ed il Psr 2014/2020 sarà decisivo – ed immaginare contemporaneamente relazioni e partnership economico-commerciali che ci consentano di esportare sempre di più le nostre produzioni e fortificare la nostra capacità di commercializzazione (uno dei nostri punti deboli).
Ho letto con attenzione la piattaforma programmatica dell’incontro previsto a Reggio Calabria dal titolo “Italia e Russia, sinergie internazionali per favorire la Cooperazione e la crescita economica nei territori”, ne condivido i punti qualificanti e li ritengo assolutamente strategici per l’agricoltura calabrese; la Federazione Russa è un mercato già oggi importante, potrà e dovrà esserlo sempre di più.
L’idea di immaginare per il Porto di Gioia Tauro uno sviluppo finalmente complessivo e, passatemi il termine, “servente” rispetto alle potenzialità di crescita dell’economia regionale e ad un nuovo ruolo della Calabria nelle dinamiche internazionali delle merci è assolutamente logica, condivisibile e – aggiungerei – ineluttabile.
Da ultimo vorrei specificare – quale ulteriore ragione per essere a Reggio Calabria – che agricoltura in Calabria significa legame strategico con l’altra vocazione territoriale e cioè il turismo; per questi due asset regionali la Federazione Russa – e le opportunità economiche che si schiudono attraverso stabili relazioni – è un riferimento essenziale.
Ecco perché penso che iniziative come quella organizzata a Reggio Calabria – con un parterre di assoluto rilievo – siano uno dei segni più evidenti di una Calabria che cambia passo e forse, finalmente, inizia a correre.

. Mauro D’Acri
Consigliere Regionale

Addì, 09 gennaio 2016