Il dibattito formatosi sui conti del comune impone la partecipazione da parte di chi, come me, ha seguito una formazione specifica nelle scienze della pubblica amministrazione. Considerate le affermazioni pro e contro dell’attuale amministrazione rimane il problema: l’apparente stato di deficitarietà strutturale del bilancio.
L’incognita è rappresentata dall’individuazione delle corrette soluzioni: se andare avanti così oppure ricorrere ad un rimedio.
Star fermi a riflettere inutilmente su come risolvere i problemi, magari ricorrendo alla previsione di qualche miracolo è cosa assurda e ingiusta, soprattutto nei confronti della collettività oppressa dalla povertà e con servizi pubblici quasi soppressi.
La strada giusta sta nell’individuare il percorso corretto per risanare i conti.
Gli strumenti sono due:
A) quello che imporrà ad ogni comune di individuare, entro aprile 2015, il disavanzo di amministrazione derivato dalla gestione dei residui e smaltito nei dieci anni successivi;
B) l’altro, di ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli art. 243 bis e seguenti del TUEL.
Dalla scelta, ma soprattutto dalla corretta attuazione dipenderà il futuro della Città di Bisignano e il giudizio dei cittadini sull’operato dell’attuale sindaco e della sua maggioranza. Insomma chi sbaglia sul piano amministrativo sarà tenuto a pagare su quello politico. I cittadini di conseguenza saranno invece costretti a pagare, di tasca loro, gli errori di ipotesi e le bugie dei contabili somministrate loro.
Mario Petrone