Dialogando con Murano…

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IstitutoEnzosicilianoCon questa intervista, vogliamo evidenziare e valorizzare ancora di più il lavoro da noi effettuato in merito al progetto dell’alternanza scuola/lavoro.
Suscitando in noi particolare curiosità  una delle figure fondamentali a capo di un istituto, abbiamo deciso che, in fondo, chi se non un buon padre di famiglia può conoscere meglio di tutti i propri figli?
Il nostro nuovo dirigente scolastico Franco Murano,  dimostratosi aperto e disponibile alle nostre esigenze, ci rilascia dunque questa intervista, fornendoci risposte esaustive e ricche di lezioni di vita.
Qual è stata la vostra prima impressione dell’Istituto Enzo Siciliano e che tipo di progetti avete pensato di realizzare in modo tale da migliorarla? Adesso che manca poco alla fine dell’anno scolastico avete ancora progetti in elaborazione o sono stati portati tutti a termine?
Prima di iniziare l’intervista voglio ringraziarVi per l’attenzione che avete rivolto alla mia persona e per l’impegno che state dimostrando nell’attuazione del progetto dell’alternanza scuola/lavoro. La mia impressione sull’Istituto “Enzo Siciliano” è senz’altro positiva. Ha confermato la mia buona opinione che mi ero fatta a suo tempo quando i mie due figli, Gianluca e Pierpaolo, frequentavano il liceo scientifico, fruendo di un’offerta formativa di qualità. Il mio progetto più importante è quello di far comprendere alle famiglie e, quindi, agli alunni il grande valore della scuola. Essa è un luogo dove il “tempo” e lo “spazio” o meglio gli spazi (aule, laboratori) sono di fondamentale importanza. Il tempo della scuola è prezioso, non può essere sprecato. Ecco perché ho chiesto e chiedo agli alunni e ai docenti di essere puntuali e rispettosi degli orari, di razionalizzare le uscite al bagno. Questo ci permette di iniziare e di portare a termine le lezioni con tranquillità, di approfondire gli argomenti, di chiedere ai docenti di supportare gli alunni che hanno più bisogno di aiuto. La qualità degli spazi di studio è l’altro fattore di qualità: aule pulite, ordinate, spaziose e luminose e laboratori funzionanti ed efficienti, spazi esterni attrezzati e liberi da rifiuti permettono di portare avanti una didattica di qualità. La scuola è al servizio degli alunni. Voi siete i veri protagonisti della scuola. Per questo dovete pretendere che gli insegnanti facciano pienamente il loro dovere e diano il meglio delle loro capacità. Il mio progetto più importante è, quindi, quello di aiutare gli alunni a diventare autonomi, uomini e donne libere dalla schiavitù dell’ignoranza, cittadini europei in possesso delle cosiddette competenze “chiave”, grazie alle quali è possibile avere successo nella vita. Rispetto a questo obiettivo primario siamo solo all’inizio, molto resta ancora da fare. Non nascondo naturalmente la mia soddisfazione per la realizzazione dei progetti “particolari”, per i risultati conseguiti nel campo dell’alternanza scuola-lavoro, nelle iniziative culturali e sociali, che hanno posto la scuola Enzo Siciliano al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica non solo a Bisignano, ma nell’intera nazione.
 Qual è la vostra opinione sulla Buona Scuola di Renzi? Quali sono i punti di forza che possono migliorare la scuola?
Non c’è una “Buona scuola” di Renzi. C’è la nostra scuola che noi dobbiamo rendere non solo “buona”, ma “ottima” con il nostro impegno quotidiano di studio (alunni), di insegnamento (docenti), di servizio all’utenza (personale ATA). Una scuola che prima di tutto deve essere normale e subito dopo aspirare all’eccellenza. Al di là delle polemiche (molte strumentali) Renzi ha avuto il merito di avvicinare la scuola al mondo del lavoro, riprendendo e attuando il principio del Dewey che “la scuola è vita e la vita è scuola”. La scuola deve aiutare gli alunni a scoprire le loro vocazioni e valorizzare i talenti. Soltanto il rapporto con il mondo del lavoro permette di raggiungere questi risultati. Il modello di riferimento è quello tedesco, depurato della sua eccessiva rigidità che in Germania ingabbia e determina i destini dei giovani forse troppo presto, indirizzandoli attraverso una rigida selezione o al lavoro manuale o al lavoro intellettuale. In Germania funziona bene, credo che da noi funzionerà meglio in quanto siamo eredi e portatori della cultura umanistica e  nel contempo dotati di grande creatività. Siamo unici nel mondo. La consapevolezza di queste potenzialità farà sì che continueremo ad avere un ruolo di primo piano in Europa e nel mondo.
Dirigendo diversi ordini di scuola, da quella dell’infanzia a quella di grado superiore, in che modo riesce a gestire le diversità dell’utenza e in particolare che tipo di rapporto è riuscito ad instaurare con gli studenti dell’Istituto E.Siciliano?
L’esperienza di dirigere diversi ordini di scuola è un’esperienza meravigliosa, unica. La dovrebbero fare tutti i dirigenti per capire che non c’è una scuola inferiore e una scuola superiore. C’è l’alunno che dobbiamo aiutare a crescere, a far diventare uomo e cittadino dell’Europa e del mondo. Il mio rapporto con gli alunni, compresi quelli dell’Enzo Siciliano “ritengo” sia splendido. Naturalmente spero che il giudizio sia ricambiato da parte degli studenti. Mi piace entrare nelle sezioni della scuola dell’infanzia, nelle classi che vanno dalla primaria alla secondaria di secondo grado e “giocare” e parlare con i discenti; discutere con i docenti sugli alunni più bisognevoli di aiuto e su quelli che sono delle eccellenze. Posso affermare senza tema di smentita di conoscere tutti gli alunni in difficoltà. Insieme ai docenti, a volte anche con gli stessi alunni, affrontiamo i problemi, ipotizziamo soluzioni, progettiamo e verifichiamo i risultati conseguiti. Tutto ciò mi porta a  concludere che il dialogo con gli studenti, con i giovani in generale, è di fondamentale importanza per conoscere i loro bisogni, le loro aspirazioni, le loro debolezze e trasmettere, lo spero ardentemente, qualcosa di buono, più con il buon esempio che con le parole.

Grazie a tutti.  

Ringraziamo il d.s. Murano del tempo che ci ha dedicato ed auguriamo a lui ed a tutti i suoi collaboratori di riuscire sempre a “dare e fare”  il meglio per una scuola sempre più ” buona”.   AD MAIORA
Lucia Maiuri e Claudia Perri
                                                       IIIA ITT