E’ morto Ennio Morricone. Addio al grande maestro premio Oscar

Letture: 1971

È morto Ennio Morricone, una scomparsa terribile nel mondo della musica. Aveva 92 anni, ed è stato il miglior compositore, musicista, direttore d’orchestra e arrangiatore italiano. Premiato anche con un oscar, ha scritto le musiche per più di 500 film e serie TV, oltre che opere di musica contemporanea.

Come riporta l’Ansa, i funerali si terranno in forma privata “nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza”. Il musicista e compositore, fanno sapere, “ha conservato sino all’ultimo piena lucidità e grande dignità”. Accanto a lui la moglie Maria, che lo ha accompagnato ogni istante della sua vita umana e professionale.

“Ricorderemo sempre, con infinita riconoscenza, il genio artistico del Maestro Ennio Morricone. Ci ha fatto sognare, emozionare, riflettere, scrivendo note memorabili che rimarranno indelebili nella storia della musica e del cinema”. Così lo ha ricordato il premier Giuseppe Conte.

Così lo ricorda anche Morgan:

“Ennio Morricone è stato senza dubbio il più grande musicista ‘italiano nel mondo’ della nostra epoca. Perché è riuscito a sfondare? Perché ha trovato l’equilibrio perfetto tra la musica classica e il pop senza mai rinunciare all’una per l’altra. Nella musica di Morricone c’è audacia, il suo approccio gli ha permesso di maneggiare sia la ‘canzonetta’ -trasformandola in un gioiello (il cielo in una stanza, se telefonando, cuore, il barattolo…) e sia il grande sinfonismo – rendendolo fruibile per tutti. Tutto il cinema Americano degli ultimi 50 anni deve qualcosa a Ennio Morricone così come la musica leggera, soprattutto per gli arrangiamenti degli anni sessanta che sono stati ispiratori di molte correnti musicali pop/rock internazionali come il triphop, l’acid jazz, tutto il suono chiamato ‘lounge’, che discende dalla schiera di autori delle musiche da cinema italiani (Piccioni, Trovaioli, Carpi, Piovani…) di cui Morricone è considerabile il capostipite.
La sua lezione deve servire a questa Italia di oggi pavida e incapace di innovare, di ricercare e portare stili e generi mai sentiti. Morricone non aveva paura della dissonanza, questo è il principale problema che invece coinvolge la quasi totalità della musica italiana odierna”.