Ecodistretto, arrivano i no ambientalisti: ecco i motivi

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Comunicato Stampa

Oggetto: Eco-distretto da realizzarsi nel Comune di Bisignano (CS) – Parere sfavorevole alla proposta impiantistico/progettuale.

Le scriventi Associazioni Ambientaliste: Lipu Calabria, Wwf Calabria, Associazione Ambientalista Valle del Crati Bisignano e Wwf OA Calabria Citra ODV –ETS, dopo un’attenta analisi della documentazione redatta dall’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria (ARRCAL), esprimono, con apposita comunicazione inviata sia al commissario ARRICAL, Ing. Bruno Gualtieri, che al Sindaco di Bisignano, dott. Francesco Fucile, parere sfavorevole alla proposta impiantistico/progettuale dell’Eco-distretto da realizzarsi nel comune di Bisignano (CS).

In particolare, l’impiantistica, prevista per l’area Cosenza Nord dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR), appare destinata  al trattamento del solo rifiuto urbano residuo (Rur) da raccolta differenziata, comunemente detto “indifferenziato”, per il  recupero delle frazioni riciclabili (soprattutto materiale plastico), ancora presenti nello stesso, e trasformazione in CSS (combustibile solido secondario da rifiuto), di tutte le frazioni non riciclabili, ma caratterizzate da un potere calorifico accettabile, da avviare a recupero energetico presso il termovalorizzatore di Gioia Tauro.  

La capacità di selezione/recupero/valorizzazione prevista (50/60 mila tonnellate/anno), risulta oltremodo elevata e fortemente impattante, da sempre osteggiata dalla collettività, in netto contrasto con il principio di autosufficienza e prossimità (previsto dal D.Lgv 152/06), e non risponde pienamente alle attitudini peculiari del territorio, la cui economia è soprattutto basata su produzioni agricole di qualità.

Un impianto concepito secondo i criteri indicati, andrebbe ad ostacolare l’incremento della raccolta differenziata (ferma in provincia di Cosenza al 60,1%), deresponsabilizzando i comuni meno virtuosi (che rappresentano la maggioranza), e sfavorendo la riduzione dei rifiuti, in netto contrasto con le normative europee sull’economia circolare.