Oggi veste la maglia dell’Hellas Verona ma in passato era tra i tanti possibili eredi del grande Diego Armando Maradona. A 9 anni finisce nelle giovanili del River Plate e a 18 ne diventa già il capocannoniere (come succederà anche l’anno successivo).
Con l’Argentina vince il Mondiale Under 20 diventando sia il miglior giocatore del torneo che il suo capocannoniere. Oggi però, in una carriera passata tra Benfica, Barcellona, Siviglia, Real Madrid, Malaga, Olympiakos e Monaco, è arrivato anche a vestire una maglia del nostro campionato. Stiamo parlando di Saviola, giocatore capace di segnare in ben sei diversi campionati (159 reti nei campionati con i 49 gol di Barcellona come vetta massima). Altri giocatori che hanno tagliato tale record passando per l’Italia sono John Carew, Florin Raducioiu, Oba Martins e Djibril Cissè, mentre tra chi non è passato dall’Italia c’è un certo Yayà Tourè, fenomeno del Manchester City.
Saviola ha reso molto meno rispetto a quello che poteva fare con il suo talento. Calcia con entrambi i piedi, grande rapidità, intelligenza tattica, fiuto del gol. Di certo, però, anche tanta sfortuna. Il grande salto lo ha fatto nel Barcellona, una squadra allora con pochi talenti. Lui fu uno dei migliori ma non conquistò nessun titolo. Nel suo “giro del Mondo” ha conquistato una Coppa Uefa e due scudetti: uno col Benfica e uno con l’Olympiakos.
Adesso la domanda è d’obbligo: continuerà a segnare in nuove nazioni oppure si stabilirà a Verona?
Armando Zavaglia