In Parlamento se ne vedono sempre di tutti i colori ma quello che vi stiamo per far leggere sembra impossibile che sia realmente accaduto, ma fidatevi, è tutto vero.
Nelle elezioni del Capo dello Stato molto spesso hanno ottenuto la preferenza uomini di calcio che poco avevano a che fare con il mondo della politica.
Partiamo da Diego Armando Maradona: el Pibe de oro ottenne un voto nell’unica elezione necessaria per eleggere Ciampi nel 1999. Il voto fu però nullo vista la nazionalità argentina e i cinquanta anni ancora da compiere.
Il voto più discusso fu senz’altro quello che ottenne Luciano Moggi nel 2006 ad una settimana dallo scoppio di Calciopoli. Nella galleria degli “orrori” sono presenti anche Antognoni (votato nel 2013), Mancini (2013, anche per lui voto nullo visti i 48 anni), Zago (1999, giocatore sconosciuto della Roma), Trapattoni (2013, scrutinio da cui uscirà anche un voto a Gianni Rivera), Cabrini (2013, scrutinato insieme a Drupi, Fiorello e Guccini), Moratti (1999, una settimana dopo le sue dimissioni) e Ancelotti (2006, al terzo scrutinio ottiene un voto contro i tre del suo presidente Berlusconi).
Unico non calciatore che ha ottenuto un voto è Gustav Thoeni, sciatore alpino e ora allenatore di sci alpino: sempre nel 2013 ottiene una preferenza insieme a De Gregori e Giugiaro.
Armando Zavaglia