CATANZARO – Il Giro d’Italia, dopo i tre giorni iniziali in terra d’Olanda, è tornato sulle strade italiane e precisamente in terra calabra. La quarta tappa, lunga 200 km, è partita ufficialmente alle 12.05 da Catanzaro con arrivo, previsto nel pomeriggio, a Praia a mare. Tanto entusiasmo per quella che è a tutti gli effetti la prima tappa italiana. Tanti appassionati, accorsi da ogni angolo della regione, e non solo, a ridosso dei corridori ai nastri di partenza e tanti altri a formare dei cordoni fino ad arrivare al km 0.
La giornata odierna presenta un percorso molto insidioso per tutti i velocisti che hanno contraddistinto queste primissime tappe: inclusa, ovviamente, la maglia rosa, Marcel Kittel, vincitore di due delle tre fin qui percorse. Negli ultimi 25 km, infatti, si susseguiranno tre salite: in particolare gli ultimi 10 km sono articolati con lo strappo di via del Fortino lungo 1800 metri, con pendenze fino al 18% con la sommità posta a 8,7 km dal traguardo. Un momento della corsa ideale pergguati e per favorire un arrivo a ranghi ristretti.
I ciclisti partiti questa mattina sono stati 196, si sono ritirati Peraud (Ag2r) e Dillier (Bmc) nella terza tappa. Intanto il primo traguardo volante è stato vinto da Boem (Bardiani-Csf) che, insieme a Mohoric (Lampre-Merida), Rosskopf (Bmc) e Brandle (Iam), stanno caratterizzando i primi chilometri di corsa. A 93 km dall’arrivo i fuggitivi hanno accumulato un vantaggio di 2’44” sul gruppo maglia rosa.
La tappa può prevedere dunque un vincitore a sorpresa ma tutti si auspicano che ad alzare le braccia al cielo oggi sia il più acclamato di tutti: Vincenzo Nibali.
Invece, è stato il rapido Ulissi a vincere la tappa, in solitaria dopo uno strappo sul Portino a 8 km dall’arrivo mentre i big si sono controllati l’un l’altro. Dumoulin, invece, si riprende la maglia rosa, precedentemente appartenuta a Kitte.
Alfonso Fucile