- Di Rosario Perri
L’estate sembrava volesse farsi desiderare, invece, con l’ultimo fine settimana del giugno 2020 il termometro è tornato a salire fino a toccare la punta dei 32 gradi. I litorali cosentini sono stati presi d’assalto dalle famiglie che si sono concesse due giorni di relax. Sulle spiagge non si parla d’altro che della pandemia che ha colpito duramente l’Italia nei mesi scorsi causando migliaia di vittime. C’è chi continua ad essere prudente cercando di mantenere il distanziamento fisico (quello sociale è già stato troppo pesante) e richiama i propri bambini a igienizzarsi con frequenza le mani. E poi c’è anche chi, come una signora sulla spiaggia di Torremezzo di Falconara Albanese, cerca di convincermi che è stata tutta una farsa organizzata da qualcuno per mantenere il controllo sulla società. Roba di microchip sotto pelle degno del miglior soldato del generale Pappalardo. Torniamo alle spiagge. Nonostante la sua disgraziata attività, il Covid-19 ha fatto tornare nelle famiglie calabresi il desiderio di riscoprire le mete molto ambite negli anni 90. Ritrovo a Torremezzo Antonio, un caro amico che non vedevo sulla spiaggia da almeno 10 anni. Adesso ha una moglie e una bimba bellissima. Dopo aver ricordato i momenti dell’adolescenza con tutte le follie che abbiamo combinato, mi spiega che i mesi di chiusura hanno messo a dura prova la sua attività e che con tanto lavoro stanno cercando di rimettersi in carreggiata. L’Italia che lotta mi ha sempre affascinato. Sotto gli ombrelloni la voglia di ripartire è tanta ed è tanta soprattutto la voglia di lasciarsi alle spalle questi mesi di isolamento. Questo desiderio in così tante persone di assalire le spiagge, viene anche dal fatto che la chiusura ha aumentato lo stress e ora vogliono solo un po’ di relax per ricaricare le batterie e ripartire poi a settembre. Sperando che il bellissimo mare calabrese si presti rimanendo bello e pulito