MONGRASSANO L’eternit sull’ex cartiera resta un problema grave. Nel paese di origini arbreshe, l’amianto sulle strutture che campeggiano davanti alle scuole della frazione Scalo ha scatenato, nel corso degli anni, un’infinità di polemiche. Il problema è stato più volte fatto presente dai cittadini di Mongrassano e dai genitori degli studenti con una beffa in aggiunta: nella particolare striscia che separa, con i binari, i territori di Mongrassano e Bisignano, quest’ultima ospita proprio la struttura tanto odiata. Dopo tanti proclami, promesse di ogni tipo e lungaggini burocratiche, tutto è rimasto allo stato attuale: molte parole, quindi, e zero fatti. L’eternit rimane in bella vista e Legambiente ha citato proprio il caso cratense recentemente: «A Mongrassano Scalo accade che, a pochi metri da un capannone rivestito in amianto, si trovi una scuola con una popolazione scolastica di circa duecento alunni oltre il personale scolastico. La situazione è complessa e soprattutto pericolosa. A rischio è la salute di tanti adolescenti che dalle 8 alle 16 del pomeriggio rimangono a scuola. Siamo preoccupati e chiediamo al Comune e alla Regione Calabria di intervenire prontamente per eliminare il rischio a cui i nostri giovani alunni sono sottoposti». Anche il neo dirigente scolastico di Mongrassano, Vincenzo Garofalo, ha contattato il sindaco locale, Ferruccio Mariani, che ha riferito l’iter e la controversia in merito: a oggi, nonostante l’impegno mostrato dagli amministratori e dagli ambientalisti, nessun risultato è stato ottenuto. Venerdì prossimo, stando alle ultime indiscrezioni, dovrebbe tenersi un vertice in Prefettura insieme ai sindaci della zona interessata, mentre Garofalo pensa alla salute dei suoi studenti:«All’Asl – Dipartimento Prevenzione si chiede di effettuare un urgente sopralluogo al fine di determinare gli effettivi rischi che corre la popolazione per l’esposizione all’amianto che si ribadisce è in stato di completa decomposizione». Garofalo ha inviato, in questi giorni, una missiva a tutte le istituzioni per chiedere un risolutivo intervento dopo anni di attese e di pericoli: duecento alunni, dai tre agli undici anni, non possono e non devono correre ulteriori rischi di salute.
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