Eternit tra Bisignano e Mongrassano fa discutere

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L’eternit sull’ex cartiera rimane in bella mostra, quasi diventando il biglietto da visita della piccola città cratense. La struttura, che risiede ufficialmente nella vicina Bisignano, è al centro delle attenzioni dopo le denunce di Legambiente, dell’Ona e anche di tanti politici e altri soggetti che, approfittando del periodo, cercano visibilità mostrando interesse sull’argomento. C’è chi dall’altra parte, invece, da anni ha mostrato sempre interesse sull’argomento, denunciando e stimolando la discussione. Una parte della stampa, i genitori giustamente preoccupati per la scuola che è proprio nelle vicinanze della struttura, l’amministrazione comunale e alcuni consiglieri d’opposizione hanno mostrato un continuo interesse sull’argomento, cercando di avere risposte concrete: fra questi ultimi, vi è Alberico Salerno, che sino al maggio scorso era capogruppo d’opposizione. Salerno (che ha rifiutato una candidatura con Fdi per le elezioni regionali) è tornato sulla vicenda, mettendo in guardia anche da chi, a suo parere, si interessa alla vicenda strumentalmente: «In prossimità di ogni tornata elettorale qualcuno si sveglia, e vedo che qualcosa si muove in relazione al problema eternit a Mongrassano Scalo. Lode a tutti quelli che si impegnano per la rimozione dell’eternit sull’ex cartiera, ma con un pizzico di amaro noto che alcuni sono ora attenti per acquisire consenso elettorale». alberico salernoRisolvere il problema, però, è la priorità, anche se Salerno non dimentica le denunce fatte quasi in solitaria: «Dov’erano alcuni ogni qual volta urlavo che qui, sull’ex cartiera, c’è un grave problema? Dov’erano mentre le istituzioni locali competenti promettevano una immediata rimozione mai avvenuta? Oppure mentre il sottoscritto veniva accusato di populismo e ricerca di visibilità? Ora, ad un mese dalle elezioni ogni argomento è buono per mostrare come si è attenti ai problemi del territorio». Un finale amaro accompagna il coordinatore di Fdi per la valle Crati: «Spero che tutti questi “pavoni” dalle piume lucenti, in cerca di voti, non appena seduti tra i banchi del Consiglio regionale, non dimentichino questa grave situazione, e spero vivamente che la Magistratura intervenga sulla vicenda, perché c’è sicuramente un reato, l’attentato alla salute dei cittadini. I colpevoli la devono pagare».

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