Europei: comincia il “Sogno Azzurro”

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Manca ancora un po’ all’inizio ufficiale degli Europei di Francia, qualche giorno in più per il debutto degli Azzurri, ma intanto è cominciato il “Sogno Azzurro”: in diretta televisiva i nostri eroi hanno preso il treno che, dopo varie tappe, li ha portati a Montpeiller, sede strategica del ritiro targato FIGC.

Ecco, appunto: in diretta televisiva. Perché se è vero, come dicevamo prima, che l’avventura sui campi deve ancora cominciare, quest’anno la spedizione è partita in pompa magna perché il Servizio Pubblico ha deciso di creare ad hoc uno speciale tv – il sopra citato “Sogno Azzurro” – per snocciolare i nomi dei 23 convocati. Un carrozzone monocolore su Rai Uno, condotto da Antonella Clerici. Una cosa che a memoria d’uomo (cioè la mia) non s’era mai vista, perciò spero mi perdoniate se a bocce ferme mi prendo un po’ di tempo per parlare un po’ di siffatto “evento televisivo”.

Sogno-Azzurro-Rai-Uno

La serata non è stata certamente il miglior esempio di intrattenimento intelligente. Ok, mi direte: alla fine si trattava di parlare di pallone, che ti aspettavi, la buonanima di Albertazzi? No, ovviamente; ma chi come me è cresciuto a pane e Gialappa’s sa che si può fare comicità, intrattenimento e intelligenza anche quando si parla dello sport nazional-popolare. E questo è tutto quello che è mancato nella suddetta serata.

Intanto gli “atleti azzurri d’Italia” sono arrivati in studio a bordo… di alcune Panda. Sì, proprio la Panda, la macchina economica e del ceto medio-basso italiano per eccellenza. Sinceramente non capiamo il perché di tale scelta: messi in gruppetti striminziti di tre calciatori per volta, sono arrivati alla spicciolata. Avrebbe certamente fatto più effetto il classico arrivo in pullman: dopo tutto parliamo di pallone, non c’è bisogno di essere tanto originali…

Infatti una “tradizione pallonara” di questo paese è stata mantenuta… più o meno: le figurine. Per mostrare agli spettatori, reparto per reparto, i convocati di Conte, venivano mostrate delle “cose” che la Clerici definiva figurine, in realtà dei fotomontaggi male photoshoppati (avevano tutti la stessa posa e lo stesso busto…) che, in quanto sprovviste però del nome, rendevano abbastanza inutile il fatto di mostrarle. Perché ok che Buffon e De Rossi li riconosciamo subito, ma un Zappacosta (uno delle tre riserve) chi l’ha mai visto in faccia?

E infine, la presentazione dei calciatori: alcuni sono stati chiamati dalla Clerici per interagire sul palco, con l’intento – il più delle volte fallito – di mostrare il loro lato umano e simpatico. Diciamo fallito per due motivi: o perché si mettevano in posizioni di vago imbarazzo i calciatori – se prendi un pennellone come Pellé e lo fai ballare ottieni questo effetto – che certo non sono mattatori come Fiorello, o perché la scelta più gettonata era il video-messaggio di amici e parenti alla “C’è posta per te” (fra cui quello del papà e degli amici di Insigne che certamente non era un pezzo di televisione che rimarrà nella storia).

Ah, poi, ovviamente, in mezzo a tutto questo marasma ci sarebbe l’aspetto tecnico delle convocazioni, ma per questa volta sorvoliamo. Magari alla prossima.