Europei: la “leggenda” di Gabor Kiraly

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Durante questi Europei è emerso agli occhi del grande pubblico un personaggio particolare che ha conquistato tutti: stiamo parlando del portiere dell’Ungheria Gabor Kiraly, che ieri – purtroppo – ha salutato il torneo dopo la pesante sconfitta della sua nazionale contro il Belgio. Nonostante il passivo non certo lusinghiero di quattro reti, anche ieri sera Kiraly ha espresso una prestazione di buonissimo livello.

Gabor Kiraly, Hungary.

A noi piace parlare dei portieri, e pertanto ci piace anche dedicare qualche riga a questo portiere alla vecchia maniera. Un figlio della vecchia scuola già dal modo di vestire, che è l’elemento principale per cui è salito alla ribalta: in un mondo dove i calciatori fanno i modelli e arrivano a mettersi ferretti nei capelli, Kiraly scende in campo col pantalone della tuta, quello grigio, che tutti chiamano – più o meno affettuosamente – “pigiamone”.

È vero, certamente il pantalone della tuta – sempre uguale da quasi vent’anni – è la prima cosa che uno nota quando lo vede scendere in campo. Ma dentro quel “pigiamone” c’è un uomo e un portiere di sicuro livello. Perché se hai 40 anni e 2 mesi e sei ancora titolare della tua nazionale, vuol dire che un cretino qualunque non sei. Inoltre, è il primo portiere della storia ungherese a chiudere a reti inviolate una partita della fase finale di questa competizione, di cui ha appena timbrato anche il record di longevità come giocatore più anziano della storia del torneo.

Un po’ lo prendiamo bonariamente in giro, ma alle sue spalle ha una modesta carriera. Nato calcisticamente nella squadra ungherese del Haladàs, a soli 21 anni l’Herta Berlino decide di chiamarlo a difendere la propria porta in Bundesliga. Ma non solo, per Kiraly, fra i pali della porta tedesca, arriva anche la Champions League. Sì, la Coppa dei Campioni con l’Herta Berlino, mica una cosa di tutti i giorni. Nella Champions 1999-2000 Kiraly e la sua squadra partono dal terzo turno preliminare, arrivano alla fase a gironi con un sorteggio che gli mette davanti Chealsea, Galatasary e Milan. Arrivano secondi dietro al Chealsea… Il formato della Champions, allora, prevedeva una seconda fase a gironi, e i berlinesi devono arrendersi al Porto e al Barcellona.

Kiraly cambia casacca, con grande dispiacere dei tifosi tedeschi, e si accasa al Crystal Palace. Certo non è una squadra di vertice, ma anche qui Kiraly mostra il fatto suo: nel 2004/05, nonostante la retrocessione della sua squadra, viene comunque premiato come miglior portiere della Premier League.

E a questo Europeo, oltre il “pigiamone”, Kiraly si è fatto vedere: certo, non è più scattante nelle uscite, ma oltre al già citato record della porta inviolata, nella serata del commiato dalla competizione ne ha staccato un altro: ha preso sì 4 gol, ma ha effettuato ben 10 salvataggi: 10 parate decisive nella stessa partita… nessuno ha fatto di meglio in questo torneo.

Detto questo ci domandiamo: lo rivedremo? Noi ci speriamo, e lui non pare voler lasciare niente. Almeno per ora.