Vigilia di Ferragosto,
elicotteri sorvolano borghi assolati, instancabili fanno la spola tra mare, colline e monti, a portare acqua, a spegnere i roghi che qualche specie umana ha causato.
Altro personale con autobotte rischiando la propria incolumità e senza tregua si affannano e ridurre danni a luoghi, persone e cose che le fiamme non hanno intenzione di risparmiare.
Non è colpa del fuoco ma ormai è un rito che si ripete anno dopo anno e che molti non commentano e nemmeno se ne indignano, la piromania.
Ci stiamo abituando anche a questa distruzione che nel periodo estivo manda in fumo ettari di macchia mediterranea, boschi, pinete ed alberi di ogni specie.
Le anime nere non mancano e mettono a repentaglio ambiente ed abitati provocando anche dissesti e frane.
Cambiano i paesaggi, il nero avanza e non basta lo sfondo azzurro del mare a lenire ferite profonde del territorio che non ha il tempo di ritornare alla naturale bellezza.
Si perché tutto si ripete senza che niente e intervenga a bloccarli, nessuna azione programmata a tutelare le zone interessate.
I soldi e tanti si continuano a spendere nell’emergenza, solo la necessità smuove le dormienti istituzioni che ad ogni livello nulla sono capaci di mettere in atto.
Possibile che negli anni dove la scienza, la telematica, i controlli a distanza governano e gestiscono tutto ciò che ci circonda, non siamo ancora nelle condizioni di monitorare e controllare i territori?
Sono necessari provvedimenti mirati ed innovativi con il coinvolgimento specifico e responsabile dei Comuni ed organismi più prossimi ad ogni località, fornendo loro uomini, mezzi e risorse finanziarie, diversamente tutto rimane nell’improvvisazione ed alle mercé di sporadiche iniziative che nulla produrranno efficacemente.
La colpa non è del fuoco, sicuramente dei criminali che distruggono, ma coloro che da anni lo permettono senza proporre nulla di innovativo, ne sono complici.
Raffaele Papa
Coord. IdM Prov. di Cosenza