Ma cosa è successo al M5S ? Ma veramente qualcuno pensa che i risultati elettorali venuti dopo le ultime parlamentari siano figli del caso o di qualche congiura ? Cosa è rimasto di una forza politica che doveva dare un nuovo orizzonte a questo Paese ?
Un nugolo di fazioni dentro ad una setta, che giocano a chi è formalmente più fedele a principi traditi nella sostanza e nella pratica politica. Mentre il popolo, quell’insieme di cittadini che avevamo deciso di servire, agonizza, qualcuno ha deciso di rincorrere la purezza dei principi, una purezza che – nel nascondere i protagonismi di persone che hanno scoperto improvvisamente il potere – ha tristi riferimenti storici. Comandanti e luogotenenti o, meglio, più banalmente, capi e capetti, con i primi a dettare improbabili quanto schizofreniche linee politiche ed i secondi a giustificare servilmente i cambi di rotta dietro le quali si staglia una drammatica assenza di strategia.
Sono stato accantonato e relegato durante la campagna elettorale europea per dare più visibilità, in quella che doveva essere una marcia trionfale, ai capetti più reali del re, quelli che, invece di portare avanti le persone dei candidati europei, portavano avanti le loro smisurate ambizioni durante il “Tour Vinciamonoi”. Gli stessi che alle elezioni europee hanno fatto perdere milioni di voti al M5S.
Sono stato accantonato e relegato anche durante la campagna elettorale delle regionali calabresi dai “referenti territoriali” del nuovo partito che ha sostituito il M5S in Calabria, i cui gruppi più vitali sono stati distrutti da diffide sospette ed immotivate, a macchia di leopardo : tra tutti i modi di fare “pulizia” il più vile. Soprattutto su Fernanda Rombolà, una fiera calabrese, sono state dette menzogne inaudite ed è stata offesa una madre di famiglia per accontentare la vendetta privata di gente malata di protagonismo : altro che portavoce ed uno vale uno !
E quelli appena raccolti in queste regionali dal M5S sono stati i frutti di questa politica “interna” suicida.
Ci si continui pure a barricarsi nel bunker del complottismo, della massoneria e dei poteri forti che, invece di spronarci alla lotta ed all’indignazione popolare, servono solo a nascondersi dietro all’opportunità di non presentarsi di fronte al popolo, abbaiando alla luna dell’infiltrazione nel M5S ed invitando ad epurazioni folli.
È questo ciò a cui si vuole ridurre il M5S ?
Dobbiamo fare tutti un passo indietro affinché il nostro movimento torni ad essere strumento di liberazione e non l’ennesimo inutile partitino, nonostante qualcuno stia cercando in tutti i modi di renderlo tale. Possiamo ricominciare solo quando avremo eliminato le zavorre che ci siamo imbarcati e buttati a mare i “segretari di partito”, semplicemente ritornando a fare quello per cui siamo nati, cittadini tra i cittadini, perché il popolo – come ci ricordava Pertini – non ha più bisogno di maestri e men che meno di professori, ma solo di esempi di coerenza e lealtà. Lo dobbiamo, oltre che a noi stessi, soprattutto ai nostri figli : non possiamo arrenderci, non voglio arrendermi.