Il Fuoco di Natale prende vita dopo il cenone della Vigilia. In questo momento fondamentale ed emozionante, giovani e meno giovani si raggruppano per la gioia e per l’ebbrezza indescrivibile che si avverte al comparire delle prime scintille, delle prime fiammate di fuoco che a tratti illuminano i visi raggianti e fieri di chi ha lavorato alla realizzazione del falò.
L’affascinante e scenografica tradizione del Fuoco di Natale ha da sempre catalizzato l’attenzione degli abitanti di Bisignano. Secondo la consuetudine legata al Falò di Natale, il fuoco aveva lo scopo di fornire calore per l’arrivo del Bambino Gesù durante la fredda notte natalizia.
Il Fuoco di Natale tra Passato e Presente
Il Fuoco di Natale a Bisignano non è solo una tradizione, ma un mosaico di ricordi e sentimenti che lega indissolubilmente le generazioni. Ogni abitante, infatti, ha nei suoi ricordi momenti splendidi, legati al proprio quartiere e a questa pratica tutta particolare che si svolge durante le festività natalizie.
Negli anni passati, a Bisignano, esisteva addirittura una competizione amichevole tra i quartieri della Città per creare il fuoco più maestoso e affascinante. Ovviamente, i quartieri più popolati avevano un vantaggio rispetto a quelli più piccoli. Alcuni fuochi, accesi alla vigilia del 24 dicembre, duravano talvolta fino all’Epifania.
Giorni prima della vigilia di Natale, i ragazzi si organizzavano per la raccolta della legna: spesso si andava in giro casa per casa chiedendo un pezzo di legna “ppi ru Bomminiellu”. Ma ad accatastare la legna intervenivano anche i grandi che si recavano nelle vicine campagne a raccattare rami e tronchi da alberi abbandonati e rinsecchiti.
La legna veniva poi disposta a mò di tenda indiana nel posto dove per antica tradizione veniva allestito il fuoco. Attorno al fuoco si disponeva la gente d’ogni età, a chiacchierare, a raccontare, a guardare le fiamme che divoravano i tronchi ardenti. S’intrecciavano danze e canti tradizionali, accompagnati anche dalla zampogna e dal “ciaramellaro” che arrivava spesso dalle campagne più lontane.
Mentre il fuoco ardeva, e i “cullurielli” erano in frittura, si andava in giro quasi di soppiatto per i vari quartieri ad ammirare gli altri falò e per capire quale sarebbe durato di più. La durata era importante e dipendeva, naturalmente, dalla maggiore quantità di legna posta ad ardere. Questa era una questione di orgoglio e prestigio, nonchè argomento di discussione tra gli adulti per i giorni a venire.
Celebri sono rimasti i fuochi di Natale nella Piazza del Popolo, al largo S. Maria, quello di Santo Stefano e i grandi falò in via V. Veneto e al largo dell’Olmo a Piano.
Contrade di Bisignano: Custodi della Tradizione del Fuoco di Natale
Il Fuoco di Natale rappresenta un importante punto di collegamento tra il passato e il presente. Ma oltre al dolce ricordo, per fortuna, questa antica tradizione non è affatto dimenticata. È anche vero però che negli ultimi decenni, rischiava l’oblio. Nei quartieri del centro storico, forse a causa dello spopolamento, era diventato raro vedere l’accensione del fuoco, simbolo così potente e caro alla comunità locale.
Il Fuoco di Natale, invece, trovava ancora espressione nelle contrade più distanti, come a Fravitta, Soverano, Creta Rossa. I ragazzi di queste contrade, hanno continuato a portare avanti il testimone di questa antica tradizione, mantenendo vivo il fuoco, letteralmente e simbolicamente.
Qui, la passione per le tradizioni infatti, si rinnova e si tramanda di anno in anno, soprattutto grazie all’impegno e all’entusiasmo dei più giovani. Lo fanno per amore della loro terra, per rispetto della storia e delle radici, con la consapevolezza che tutte le belle tradizioni rafforzano il senso di comunità e di appartenenza tra le nuove generazioni.
Il Futuro del Fuoco di Natale a Bisignano
Fortunatamente, oggi si assiste a una rinascita e rivalutazione di questo antico rito che sta tornando ad illuminare anche i quartieri del centro storico di Bisignano, unendo ancora una volta le generazioni attorno al calore del Fuoco di Natale.