Siamo in un momento di recessione totale e come tale ci si ritrova spesso davanti a un bivio: disperarsi e diventare frustrati o arrangiarsi e reinventarsi. Per chi sceglie la prima strada non abbiamo proprio rimedi per i secondi, invece, oggi parliamo di una possibilità, una nuova professione che giorno dopo giorno, anno dopo anno, si sta affermando sempre più: lo sport trader.
Negli ultimi anni siamo stati tempestati di mail, chiamate sgradevoli, pubblicità e tanto altro sul tema trading finanziario che come il nome indica agisce sui mercati finanziari. Mercati finanziari dove però ci sono mille variabili, tanti grafici da osservare ma soprattutto pesci molto più grandi che possono decidere autonomamente la direzione del mercato. Per iniziare c’è poi bisogno di un capitale di partenza abbastanza elevato per lavorare con un grado di rischio medio basso altrimenti si deve utilizzare la leva finanziaria che è un’arma pericolosissima e porta alla distruzione dei conti in poco tempo. La percezione di usare pochi soldi e di fare grandi profitti porta ai meno esperti e a chi a poca cultura che si può guadagnare velocemente utilizzando pochi soldi. Niente di più sbagliato.
Il trading sportivo fa profitto, apre e chiude posizioni, ma invece che sui mercati finanziari lo fa sugli eventi sportivi. Qui le variabili da monitorare sono molto meno, i grafici hanno una singola direzione e, a meno di partite truccate, non ci sono pesci grandi che decidono la direzione.
Il trading sportivo, o meglio Betting Exchange (Borsa delle scommesse), nacque nei primi anni 2000 a Londra grazie all’unione di intenti tra un ex trader finanziario di JP Morgan e uno scommettitore professionista che crearono quello che oggi prende il nome di Betfair. Il nome Betfair ricalca la filosofia voluta dai due, “La scommessa giusta“, senza aggio del bookmaker che abbassa inevitabilmente le quote. Cosa ci guadagna Betfair? il 5% su chi vince in uno scambio di scommesse. Non ha rischi e fa da intermediario.
Nel trading sportivo non c’è il banco, si è uno contro uno, e le quote vengono domandate e offerte dai singoli utenti. Non esiste la figura del bookmaker ovvero coli che fa da banco e ha l’interesse che il cliente perda, in quanto la perdita del cliente è il suo guadagno. In questa attività si può scommettere o meglio dire fare trading su più partite alla volta e si può uscire in profitto o in perdita prima del fischio finale in qualsiasi momento congelando i profitti con il cash out.
Ad oggi il trading sportivo risulta essere una delle professioni più meritocratiche poichè più tempo viene investito nello studio maggiore sarà il ritorno in percentuale di denaro dopo ovviamente aver capito il funzionamento ed avendo fatto il giusto tirocinio. In Italia il grande lavoro di uno dei maggiori esperti del settore e sport trader Gianluca Landi, sta aiutando molto la crescita del settore grazie alla sua continua innovazione nei software, nella metodologia e soprattutto nella formazione dei ragazzi attraverso la sua Academy e il suo libro best seller su Amazon ” Betting Exchange La rivoluzione del trading sportivo”.
Insomma per gli amanti della statistica, dello lo sport, o per chi cerca lavoro o un’opportunità o anche solo a chi cerca un’entrata extra, informarsi e poi formarsi in questa nuova professione può essere l’idea e la via giusta da percorrere. Perchè come dice sempre proprio Gianluca Landi: “Non cercate i soldi, cercate e investite nella vostra conoscenza che poi saranno i soldi a venirvi a cercare”. In questa nuova epoca riveste un ruolo primario la formazione e la conoscenza individuale in quanto sono la chiave per trovare un lavoro o inventarsi da soli una nuova professione.