Il bilancio del calciomercato europeo

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E’ stato un calciomercato estivo da record per l’Europa: prendendo in considerazione i top cinque campionati europei, sono 2268 i miliardi di euro spesi in questa sessione di mercato. Al primo posto nei più spendaccioni c’è la Premier League, con circa 100 milioni in più spesi rispetto alla stagione precedente. Complessivamente, la Premier corrisponde al 45% dei soldi spesi nella sessione estiva. Al secondo posto si trova la Spagna, mentre noi siamo al terzo davanti a Germania e Francia. Tra noi e la Liga ci sono ben 140 milioni di differenza, segno della differenza nella possibilità di spesa tra i due campionati.

Analizzando le ultime dieci sessioni estive, la Serie A ha avuto un incremento delle spese del 15%, mentre Premier e Liga ci superavano clamorosamente: la prima +207%, la seconda +227%. Ci hanno superato anche la Bundesliga (+133%) e la Ligue 1 (+99%). Questi ultimi due campionati hanno avuto un percorso diverso: in Francia si sono spesi “solo” 134 milioni a causa del fair play finanziario che ha limitato il Psg, mentre in Bundesliga si spendono da tre anni circa 300 milioni a sessione.

Solo dieci anni le società italiane contendevano tranquillamente i top player alle squadre estere, spendendo anche 50 milioni (Crespo alla Lazio per 55 milioni fu il record), mentre oggi invece il tetto massimo è 25 milioni, con l’eccezione di Higuain nella scorsa stagione (ma il Napoli fu avvantaggiato dalla maxi cessione di Cavani).

Nell’estate 2014 i colpi più costosi sono stati Suarez (81 milioni), James Rodriguez (80) e Di Maria (75). La squadra che ha speso di più è stata il Manchester United, capace di spendere più dell’intero campionato francese nonostante l’assenza degli introiti Champions. Segno che i fatturati non dipendono solamente dai diritti tv come in Italia.

Un’altra dimostrazione di come il nostro campionato sia sempre più marginale in Europa.