La città non si arrende e cerca in ogni modo di mostrare il suo attaccamento alla figura di Sant’Umile, anche con una riuscitissima petizione che ha superato le duemila adesioni. La situazione dello storico santuario calabrese è ancora indefinibile: i frati da settembre lasceranno, quasi certamente, Bisignano, con il serio rischio di sciogliere la famiglia francescana dopo secoli di residenza in terra cratense. Il sindaco Umile Bisignano si è già espresso in merito, affermando:<<Si potrebbe riaprire una parte del santuario, ma sempre dopo perizie tecniche, e dopo bisognerà convincere i frati. Sembra che ritornerebbero non all’effettuazione dei lavori nella parte esterna, a sistemare ciò che ha causato il maltempo, ma solo dopo un lavoro interno di restauro, che come sappiamo potrebbe durare degli anni>>. Il primo cittadino, inoltre, ripone fiducia nella Regione Calabria, con un finanziamento di 1,2 milioni euro che potrebbe arrivare per la sistemazione esterna del Santuario.
Il consigliere Giampiero Esposito, uno dei politici più combattivi sulla vicenda, sottolinea, invece, alcune mancanze del sindaco Umile Bisignano, con Esposito che parte dalla lettera di Padre Francesco Lanzillotta, Provinciale dell’Ordine Monastico.
<<La comunicazione del Padre Provinciale – inizia Esposito – mette in evidenza tutta l’incapacità e l’incompetenza di questa amministrazione comunale che nulla ha fatto per risolvere in tempi brevi i problemi del Santuario dando così la possibilità di far rientrare la fraternità nel proprio Convento. Tutto questo è successo perché il sindaco testardamente non ha ascoltato nessuno. Fino ad oggi non c’è stato nessun consiglio comunale straordinario convocato, nessuna commissione consiliare costituita, nemmeno quando qualcuno della minoranza ha proposto o consigliato qualcosa ha dato segni di disponibilità facendosi aiutare>>.
Esposito, che nell’ultimo consiglio comunale di giugno ha elencato una serie di dati allarmanti, ora vuole maggiore chiarezza dal primo cittadino: <<E’ arrivato il momento di dire le cose come stanno, per il problema del Santuario non ha fatto nulla, solo parole e proclami. Nelle comunicazioni dell’ultima assise annunciò che per il Santuario era pronta la somma di un milione e duecento mila euro, ma ad oggi il decreto che assegna questo fondo non esiste, come non esiste neppure un progetto. Annunciò pure che dopo il sopralluogo dei tecnici della Regione Gullà e Siviglia avrebbe revocato l’ordinanza: niente di tutto questo>>.
Il consigliere del gruppo misto non nasconde infine ancora tanta preoccupazione: <<Oggi la città soffre una miriade di problematiche, forse, il sindaco stando chiuso nel palazzo non se ne accorge.
Bisignano ha una storia secolare fatta di arte, cultura e santità. Chiedo al sindaco per una volta di non usare la sua testardaggine, ascolti tutti, si dia da fare perché il Santuario sia riaperto subito e consegnato a quanti in questi 789 anni lo hanno accudito dando, inoltre, la possibilità di continuare a noi bisignanesi e a quanti sono devoti di amare e pregare il nostro umile fraticello>>.
Massimo Maneggio
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