Più che a un consiglio comunale lunedì sera nella sala consiliare il pubblico, tornato a popolare i lavori, ha assistito ad una gara di nervi tra gli schieramenti politici di maggioranza e d’opposizione.
Un consiglio comunale dai molteplici interessi, con utili suggerimenti alla popolazione e le soliti vecchie, intramontabili, polemiche.
Consiglio comunale inaugurato da Antonello Gallo, assessore al bilancio e vicesindaco di Bisignano, che elenca le opere svolte sotto l’attuale amministrazione e smentisce categoricamente la voce di un mancato pagamento per i dipendenti comunali, ribadendo che qualora si verificasse tutto ciò, le colpe sarebbero da attribuire esclusivamente alla passata amministrazione comunale.
I toni si accendono ben presto, i consiglieri di minoranza in due mesi hanno accumulato tante proposte e riescono, seppur a volte con fatica e forse con qualche dilungo di troppo, a mostrare le loro credenziali. Roberto Cairo è, certamente, uno dei più combattivi: <<In primis voglio esprimere la piena solidarietà al dipendente comunale che venerdì notte ha subito l’attentato, e so cosa si prova per esserci passato in prima persona. In questo consiglio noto l’assenza di alcuni consiglieri e mi chiedo quando l’amministrazione si deciderà a surrogarli. Come sempre, non riusciamo a controllare gli atti e non abbiamo risposte alle nostre sollecitazioni scritte e il consigliere D’Alessandro non può forzarmi per entrare nel suo gruppo misto>>.
Cairo è un fiume in piena parlando della casa di riposo: <<Non abbiamo mai avuto una relazione fatta dai consiglieri di questa società in house, creata e amministrata dall’attuale giunta. Noi abbiamo il diritto di conoscere l’operato di questa struttura, che riceve finanziamenti pubblici, e perché tre lavoratori non hanno avuto il meritato rinnovo del contratto.
E’ vero che questi tre posti sono stati, in qualche modo, già barattati? E poi non è possibile che il sindaco ci rida in faccia durante i nostri interventi: una assoluta mancanza di rispetto, e non è l’unica>>.
Chiamato in causa, il sindaco Umile Bisignano fatica a replicare e scarica le colpe sulla stampa locale (ormai un classico del suo repertorio, ndr), affermando della malafede dei giornalisti, pagati, secondo lui, da terze persone, ribadendo la stima soltanto per un cronista in particolare. Scoppiano nel frattempo, liti verbali tra Cairo e il sindaco e poi tra la giunta e D’Alessandro, in continue promesse di denunce, con contorno di parole volgari. Francesco Fucile redarguisce il primo cittadino, per i modi e per alcune sue frasi infelici che il pubblico non ha gradito.<<Il sindaco racconta da anni bugie sulla struttura “Vincenzo Giglio” – afferma Fucile – e come tutti mi chiedo quali sono state le condizioni del mancato rinnovo a tre dei suoi lavoratori.
Il sindaco, forse, in questo consiglio sta ammettendo le sue colpe, e mi auguro che in futuro vengano avvisati per tempo i capogruppi, per evitare tutti quei malintesi che nuocciono alla salute del confronto democratico. Spero, inoltre, nelle sue scuse alla cittadinanza per l’espressione colorita sullo stato attuale o passato della nostra città>>.
Il consiglio comunale proseguirà con la discussione sul depuratore della Consuleco, che chiuderà tra poco più di un mese, e in sala si vedono i lavoratori della stessa ditta. Di certo è che l’assise, oggi più di altre volte, scatena preoccupanti limiti verbali di democrazia, che bisogna tenere a freno in un momento non certo facile per la città di Bisignano.
Scritto da: Massimo Maneggio