Il Convegno sull’olio d’oliva

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E’ di antica storia che le campagne di Bisignano, oltre a produrre ortaggi di ogni tipo nella zona valliva, che finiscono sui mercati dei comuni vicini e in alcuni casi anche al nord, c’è la parte collinare di un territorio dove si produce dell’ottimo olio d’oliva.
Piantagioni ad uso per lo più familiare, ma con alcune aziende d’eccellenza, per una produzione che attraverso frantoi modernizzati l’olio ha un percorso preferenziale utilizzato nella grande distribuzione.
 E’ fissato per questa mattina il convegno sull’olio di qualità, che si terrà presso la casa delle culture e che servirà a dare ragguagli su un prodotto di cui si chiede sempre più una certificazione d’origine, perché ad invadere il mercato locale non sono solo oli provenienti dalla CE, ma anche dalla Cina. “Progressi da perseguire per una nuova ovicoltura e le sfide della nuova riforma PAC”, l’attuazione e la verifica di un disciplinare di buone pratiche agricole per migliorare la qualità degli interventi; prenderanno la parola: Massimo Magliocchi, presidente OP Associazione Olivicola Cosentina; Enzo Perri, C.R.A.-O.L.I Centro Ricerca l’Ovicoltura e l’industria olearia; Roberto Morelli, responsabile sezione territoriale AGECONTROL Cosenza; Alfonso Ruffo, coordinatore progetto Reg. CE 867/08.
Il seminario formativo, organizzato nell’ambito del programma “l’ovicoltura di qualità come codifica della tradizione nella modernità degli interventi”, sarà moderato dal commercialista Elio Stavale, che aggiungerà sicuramente un contributo ulteriore alle regole di produzione di olio che da qualche hanno la stessa Comunità Europea ha cambiato per incentivarla, curare piante secolari e ipotizzare nuove piantagioni.
E’ sicuramente una pratica agricola che un tempo dava sostentamento, che portava reddito e lo fa anche oggi, ma con fenomeni differenti se si tiene conto che anche in questo comparto alimentare, non c’è più nessuno a voler raccogliere le olive e quindi ci si affida ad una manualità dell’est o extraeuropea.
Il convegno non è solo rivolto ai produttori in gran parte di piccole e medie dimensioni, ma è generalizzato a tutti, anche a chi si preoccupa poco di intervenire a sostegno di alberi che hanno bisogno di trattamenti annuali o che, purtroppo, diventano legna da ardere in quegli incendi estivi che distruggono un patrimonio che per riformare c’è bisogno di molti anni.

Scritto da: Ermanno Arcuri

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