Il 30 Giugno di quest’anno non sarà un giorno come tutti gli altri. L’Iers (International Earth Rotation Service), un organismo internazionale con sede a Parigi, ha annunciato che i 70 orologi atomici che in tutto il Mondo servono a calcolare il Tempo Universale Coordinato andranno sincronizzati con la rotazione della Terra.
Il 30 Giugno verrà quindi aggiunto a quegli orologi un “secondo intercalare” che farà durare il giorno 86401 secondi piuttosto che 86400. Questo cambiamento è stato effettuato per ben 25 volte dal 1972 ad oggi nelle due date convenzionali del 30 Giugno e del 31 Dicembre. Si tratta, in pratica, di sincronizzare la misurazione del tempo data dagli orologi atomici con l’orologio planetario, che si basa invece sulla rotazione della Terra intorno al Sole.
La velocità di questa rotazione non è costante, influenzata dai cambiamenti all’interno del nucleo planetario. Attualmente la Terra perde due millesimi di secondo al giorno. Gli scienziati calcolano che il “ritardo” del nostro pianeta rispetto agli orologi atomici potrebbe essere di un’ora ogni mille anni: un ritardo che nessun essere vivente è in grado di percepire senza l’uso della tecnologia.
Tutto questo potrebbe causare danni agli strumenti digitali: l’ultima volta (30 Giugno 2012) molti computer andarono in tilt. Essendo molti i siti e i sistemi informatici che si basano sull’orario “atomico” si capisce ben presto il perchè la cosa non sia da prendere così sottogamba.
Google, però, sembra aver già trovato una soluzione: aggiungere ai suoi computer ogni giorno una frazione di secondo in più, in modo da ritrovarsi sincronizzati a fine Giugno.
Armando Zavaglia