Caro Onorevole Michele Trematerra,
rispondo alla pregiata Sua per dirLe alcune cose. Sono uno di quei circa 8 mila cittadini che ha ricevuto tasse dai Consorzi di Bonifica e sostenuto l’iniziativa del Comitato per la modifica dell’art. 23 della legge 11/2003 e come tanti avrei voluto ricevere un’altro tipo di comunicazione, ma si sa, in tempo di elezioni tutto e concesso a tutti. Vorrei ricordarLe che i tanti che lavorano tutti i giorni sui campi garantiscono un futuro a quelli che come Lei appartengono a una casta di privilegiati cioè a coloro che, promettendo, riescono a mantenersi un posto dove non esiste un lavoro degno di questo nome, non esiste il controllo, non esiste la produttività, non esiste la morale, non esiste l’etica, ecc. L’ipocrisia non ha limiti quando in gioco esiste una poltrona comoda e ben remunerata. Potrei continuare ma mi fermo qui . Quelli come me ogni notte devono pensare come fare per superare il giorno che verrà. Tutti noi avremmo preferito, almeno da parte Sua, vista la totale disponibilità, a parole, che affrontasse e risolvesse con più decisione il nostro problema, ma si sa, bisognava pensare alla poltrona del Senato della Repubblica Italiana, più prestigiosa rispetto a quella di Assessore Regionale ma soprattutto più remunerata. Lei mi racconta, con una lettera inviata a pochi giorni dal voto, che quelli che sono i nostri diritti cioè gli aiuti comunitari e nazionali al sostegno della agricoltura diventano “sintonia di intenti tra di noi”. A me sembra un ricatto quantomeno morale. Le auguro con tutto il cuore di diventare Senatore della Repubblica, sperando che le mie riflessioni di agricoltore qualsiasi Le possano servire per la prossima campagna elettorale nel controllare gli elenchi delle persone a cui chiedere un voto per i presunti servizi dati. Se dovesse rimanere Assessore Regionale all’agricoltura, sappia che come Presidente del Comitato per la modifica dell’art. 23 della legge n. 11/2003, sono sempre disponibile ad affrontare seriamente il problema che riguarda una tassa imposta non dalla Comunità Europea, non dal Parlamento Italiano, ma della Regione Calabria.
Con Alta Osservanza, La saluto cordialmente.
Carmelo De Luca