Il Siciliano perde l’autonomia: è polemica

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iis_siciliano-300x225 Essere tra i primi 53 istituti scolastici italiani e perdere l’autonomia scolastica: succede all’istituto superiore “Enzo Siciliano” che, dopo la carrellata di riconoscimenti stagionali, rischia di perdere i diritti faticosamente guadagnati. Formare il cittadino è stato l’obiettivo primario, prima ancora che lo studente, tanto da aver portato lustro culturalmente al territorio. Se nel 2016 ricadranno i dieci anni dalla morte dello scrittore Siciliano, a cui è stato dedicato l’istituto e al quale saranno dedicate tante iniziative, il presente parla di una scuola che, a causa di un ricorso luzzese, ha perso la propria autonomia. I bisignanesi sono amareggiati come il professor Rosalbino Turco, anima dei progetti realizzati, che ha sottolineato più volte la crescita dei ragazzi, attraverso sani principi da rispettare e partendo dalla Costituzione italiana, letta e studiata tanto da ricevere riconoscimenti al Senato nello scorso mese di maggio. Ed è proprio per questo che Turco, insieme a tutti gli altri protagonisti della scuola, si augura di non vedere smembrata una scuola che negli ultimi anni ha raggiunto livelli di massima eccellenza. Graziano Fusaro, ex segretario Udc, rincara la dose: «Visto gli sforzi del corpo docente e dei risultati, nonchè della qualità degli studenti, si deve far di tutto per ripristinare l’autonomia scolastica. Parte un invito alle istituzioni, che hanno il dovere di intervenire e immediatamente. Qualcosa poteva esser fatto già prima. Questa è stata una doccia fredda per tutti noi, ci sono persone serie che stanno lavorando e le istituzioni devono supportare. Questi ragazzi sono il nostro futuro, parlano di cultura e integrazione, ciò che non fanno tanti adulti. I ragazzi parlano di confronto e voglia di migliorare, bisogna prendere esempio».

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