In 40mila alla manifestazione Cgil a Cosenza

Letture: 2884

cgil

In 40 mila si sono riversati questa mattina da tutta la regione per la manifestazione della Cgil a Cosenza. I partecipanti si sono radunati in piazza Zumbini da dove è partito il corteo che si snoda lungo le vie del centro, a corso Mazzini nei pressi della fontana di Giugno dove i dirigenti del sindacato terranno il comizio finale. Sono presenti il segretario provinciale di Cosenza, Giovanni Donato, il segretario regionale Sergio Genco e il dirigente nazionale Fulvio Fiammoni.

 «Lavoro, sviluppo e legalità al Mezzogiorno per dare futuro all’Italia» questo il nome della manifestazione promossa dalla Cgil.
Genco, in una dichiarazione, ha detto che «a Cosenza, con la manifestazione di stamattina, si registra una straordinaria presenza, al di là di ogni più rosea aspettativa, di lavoratori e di lavoratrici.
Una presenza che supera le 40 mila unità. Sono presenti le delegazioni di tutti i luoghi di lavoro della Calabria, precari, disoccupati, pensionati.
Alla manifestazione hanno preso parte decine di sindaci, presidenti di comunità montane, presidenti di Provincia, associazioni di categoria ed associazioni datoriali, il movimento degli studenti e le associazioni ambientaliste.
È una giornata straordinaria per la Calabria». «La Cgil – ha aggiunto Genco – rilancia con forza l’esigenza di un tavolo nazionale sulla nostra regione. Le priorità di cui discutere sono l’ambiente, il lavoro ed il precariato, le infrastrutture, il sostegno alle aziende, un nuovo sistema dei servizi socio-sanitari, l’università e la ricerca e la legalità e la sicurezza in tutto il territorio della Calabria».

Intanto, proprio da Cosenza, Di Pietro questa mattina ha lanciato un appello al premier Berlusconi: “spieghi perche’ si tiene al fianco persone condannate per mafia come Dell’Utri e si e’ tenuto un mafioso come Mangano in casa. Invece di scherzare con la mafia’ di ‘spiegare gli italiani perche’ candida Dell’Utri’ e ‘perche’ da imprenditore ha fatto affari con imprese nel territorio italiano vicine anche alla criminalita”. ‘Queste – ha aggiunto – sono le spiegazioni che deve dare ai magistrati, non scherzare sui libri’.