In ricordo di Luigi Fumarola

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Caino dov’è tuo fratello?

Il calvario è un luogo, una via, un percorso, uno stato d’animo, la consumazione del dolore. Ma è anche consapevolezza, riflessione, presa di coscienza. Ed è proprio la coscienza ad essere chiamata in causa, quella dei traditi e dei traditori, delle vittime e dei carnefici.
Quella stessa coscienza generata da Dio che nel tempo si macchia e qui il calvario ha il suo valore intrinseco e positivo perché la fa risplendere, ma in altri, ha la forza di buttarli nell’abisso della domanda, dove ogni perché diventa un macigno, una memoria di sofferenza, un interrogatorio continuo con il proprio “io”.
A volte si giunge al pentimento, altre alla disperazione più totale dell’intera esistenza e quindi alla morte dell’anima.

Ahimè a Bisignano oggi si consuma questo calvario,che vede protagonista un ragazzo, Luigi, 25 anni, a tratti esuberante, con i suoi limiti e difetti, gli stessi di tanti suoi coetanei, un figlio, un fratello, un padre. Ha avuto la sfortuna d’incrociare la sua strada con quella di gente che pensa di avere il diritto di decidere sulla vita degli altri, di gente che come “Lucignolo” promette vite di lusso, vite facili , da sballo , ma che conducono alla morte.

Nel 2019 la terra di Bisignano, terra santificata da un concittadino Santo, è improvvisamente bagnata dal sangue di un innocente. Che paradosso! Nel 2019 Bisignano è diventata improvvisamente la terra di Ponzio Pilato, dove nello stesso tempo vive il “lavarsi le mani “ e convive il “baciamo le mani”, sì perché l’omertà è perpetuare ulteriormente la tragedia,alimentare continuamente le mani dei carnefici.
E’ cosi in un batter d’occhio si passa dalla terra santa, alla terra che uccide, alla terra della droga, alla terra che rovina le giovani vite. E’ inutile nascondersi, siamo una manciata di popolo e basta girare per le strade per capire che la morte vaga senza sosta nei quartieri e piazze.

Ma oggi è anche il giorno del grido di Dio: “Caino,dov’è tuo fratello?” Perchè in questa storia non è solo la famiglia ad urlare, ma anche Dio urla il suo dolore per un figlio voluto e amato, urla la sua giustizia contro chi ha alzato la mano contro un suo figlio. Caino sono io, che non ho messo impegno nel trovargli una via d’uscita, Caino sei Tu che fai l’ omertoso, sei Tu che l’hai ucciso, Caino sono le Istituzioni che con i suoi servizi non sono stati in grado, e tutt’ora continuano a non esserlo, di andare incontro ai ragazzi svantaggiati, Caino è perfino la Chiesa che non è andata incontro verso le periferie , come le chiama il Santo Padre, le persone nel bisogno. Caino dov’è tuo fratello?
Ricordo ancora le parole di San Giovanni Paolo II, attuali anche per noi, che hanno tuonato nella valle dei templi di Agrigento: “Dio ha detto una volta: Non uccidere! Non può uomo ,cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Nel nome di questo Cristo, crocifisso e risorto, di questo Cristo che è via, verità e vita, lo dico ai responsabili:convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”.
Io di fede e con fede ho la certezza della resurrezione, ma ho anche la certezza che : “Dio tu sostieni la mia causa , seduto sul trono come giudice giusto. Minacci gli idolatri e stermini il malvagio,cancelli il loro nome per sempre,il nemico è rovinato del tutto (Sl 9).

In questa tragica storia, dove probabilmente chi ha le mani insanguinate le avrà già lavate e pensa che nessuno riconoscerà il loro peccato, io dico: ho fede! Tanta fede! E prego, prego insieme al salmista: “Rendili come sterpaglia, mio Dio, come pula in balia del vento, come fuoco che brucia le foreste, come incendio che devasta le montagne, così inseguili con la tua bufera e sconvolgili con il tuo uragano. Copri la loro faccia d’infamia, perché cerchino il tuo Nome, Signore, colpiti da spavento e atterriti, umiliati, periranno per sempre, conosceranno che il tuo Nome è Signore”.

Amate i vostri figli, da professionista nel campo educativo vi dico che la libertà è responsabilità, che amarli è guidarli e curarli, sapere dove vanno e chi frequentano. Restate in allerta perché i lupi e le volpi sono in agguato, Bisignano è piena.
A voi carnefici vi giunga tutto il dolore di Maria ai piedi della croce e in lei della madre di Luigi e di tutte le madri del mondo, a cui è capitata una simile tragedia, talmente grande che perfino nella lingua italiana non esiste termine per definire una madre che resta senza figli, questo dolore vi perfori i timpani e vi laceri il cuore.

A voi istituzioni alzatevi dalle poltrone e rimboccatevi le maniche,mettete in sicurezza il paese con proposte di crescita positive e costruttive per i giovani.

A tutti noi Caini del 2019, silenzio, esame di coscienza e preghiera!

Mario Paldino