In una fresca serata primaverile, Nicola Adamo incontra i bisignanesi e in particolare i democratici nella sala “Rosario Curia” del Viale Roma. Tanti i temi trattati, in un incontro-dibattito che riguardava la costruzione di un nuovo Pd e in generale del centro-sinistra. Il dibattito, previsto per martedì, è slittato a venerdì sera, come ha spiegato il segretario del circolo locale, Italo Fucile, che non ha nascosto i problemi odierni. <<Sappiamo delle varie fibrillazioni – dichiara Fucile – che si verificano all’interno del governo regionale, e anche per questo Adamo spiegherà la sua posizione. Per parlare di Bisignano, partimmo benissimo, iniziando con ben 700 tesserati, avendo anche dei consiglieri nei vari gruppi d’opposizione. Nella prima riunione del nuovo partito l’impatto fu, però, incredibile quando proposi il gruppo unico in consiglio comunale. Uno degli interessati, poi andato via, disse anche di farmi gli affari miei. Ho avuto tanta pazienza e ne ho ancora oggi, ma con rammarico dichiaro che non abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati>>.
Parola poi a Nicola Adamo, che vuole precisare e smentire alcuni titoli dei giornali comparsi venerdì mattina. L’onorevole, in tutta franchezza, non risparmia frecciate anche ad elementi dello schieramento calabrese di centro-sinistra, fra tutti Beppe Bova e Franco Bruno.
Adamo, durante la serata, rivela anche di aver tentato un approccio con l’Italia dei Valori, mentre parla con orgoglio della prestazione alle elezioni provinciali, e di avere anche la rappresentanza calabrese all’interno del Parlamento Europeo.
Per Adamo l’intenzione ora è di: <<Essere iscritto in un gruppo che vuole costituire la dirigenza calabrese del Pd, ma di questo gruppo non ne abbiamo traccia. Io ho fatto subito notare che la scelta del gruppo unico non è stata rispettata, e ci sono stati errori ben più gravi di quelli compiuti durante le ultime elezioni regionali>>.
L’onorevole continua il suo intervento chiarendo la sua posizione. <<Non ho aderito a nessun gruppo misto – aggiunge Adamo – e sono solo io l’unico ad essere in linea con la decisione del Pd: questo non si può dire di certo per Bova, che si è autosospeso non dal partito ma dal gruppo. Come si fa a pensare ad un partito che non riesce ad affrontare le questioni strutturali, e dove a volte ci sono le porte girevoli? In questa ultima tornata elettorale abbiamo avuto soltanto i resti del centro-sinistra rispetto al 2005, non contando neanche sul concreto appoggio di Rifondazione Comunista e dei socialisti, al di fuori dei loro livelli standard>>.
Massimo Maneggio