Questa intervista è un omaggio alla docente Stefania Ingribelli che fa parte del corpo docente dell’Enzo Siciliano. Laureata in Lettere classiche, la prof.ssa Ingribelli si dedica con il cuore ai suoi ragazzi, cercando di trasmettere la passione per la lettura e per le materie umanistiche, che incrementa la crescita di noi ragazzi sia a livello linguistico che personale. Conosciamola meglio con le nostre domande
Cosa l’ha spinta a diventare una professoressa?
Il rapporto con i ragazzi e la possibilità di trasmettere le mie conoscenze ad altri
Vorrebbe che ciò che le ha insegnato la vita potesse essere d’aiuto ai suoi studenti nel loro futuro ?
Sì, la vita mi ha insegnato a non demordere e andare avanti anche dopo le difficoltà e le cadute, spesso voglio far capire ai ragazzi che bisogna andare avanti. Continuare sempre a testa alta e non lasciarsi demoralizzare dalle difficoltà.
Tutti si lamentano dello stato della scuola italiana, e le polemiche sono onnipresenti. Da persona interna a questo sistema e che non ha smesso di studiare tanto tempo fa, quale pensa sia la descrizione più realistica che possiamo fare di questo ambiente scolastico ?
La scuola sta perdendo “colpi” anche perché lo Stato stesso non dà la giusta importanza all’istruzione. Penso che la scuola sia fatta di uomini e donne alunni, insegnanti e di dirigenti: quindi sono loro che devono far crescere nuovamente la scuola e darle la giusta importanza.
Pensa che gli studenti stiano davvero perdendo la capacità di scrivere ?
Purtroppo è un dato di fatto, soprattutto perché hanno perso la fantasia a causa del dilagare dei social media e della poca lettura diventata ormai, purtroppo, desueta.
Come gestisce le antipatie in classe? Ci saranno studenti “secchioni” che proprio non sopporta ma a cui deve dare voti alti quando se li meritano?
Allora prima di tutto è giusto che ci siano simpatie e antipatie in ogni ambiente, non posso non sopportare i secchioni: anch’io al mio tempo era una secchiona e studiavo tutto il giorno. Assegno i voti che merita ciascun ragazzo indipendentemente dalla simpatia e dall’antipatia, in base al suo valore e a cosa dimostra in quella prova.
Da alunna si sarebbe piaciuta come prof ?
Penso e spero di sì perché molte volte cerco di instaurare un rapporto di complicità con i ragazzi.
Da quanto tempo e come si trova in questa scuola?
Sono in questa scuola ormai da 15 anni, mi trovo molto bene, soprattutto nei miei primi anni. Ho passato poi un periodo un po’ difficile… però adesso si lavora molto bene ed in serenità.
JASMINE TARANTO 3B