Insegnanti costretti a trasferirsi al Nord. Occhiuto: “Battaglia sacrosanta”

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Sono dodicimila i docenti che dovranno trasferirsi dal Sud a Nord, a centinaia di chilometri dalla propria vita. Come è noto, in questi giorni sono a migliaia i docenti neoassunti in ruolo dipendenti delle medie e delle primarie che stanno scendendo in piazza per manifestare contro la legge 107/2015 denominata “la Buona scuola”.

Sono 570 i docenti della provincia di Cosenza che hanno ottenuto il ruolo in una regione del Nord. Anche il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto ha voluto ascoltare le ragioni della protesta e si è detto solidale con “una battaglia sacrosanta che è per la trasparenza e per la tutela dei diritti sul lavoro”. Il primo cittadino provvederà a chiedere all’Ufficio scolastico territoriale di fare quanto possibile affinché i docenti assegnati a scuole del settentrione possano invece essere destinati a classi della provincia di Cosenza.

I segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal hanno inviato una lettera al premier Renzi per richiamare l’attenzione sulla situazione che sta “creando enormi difficoltà e disagi a un gran numero di insegnanti”.

Queste le cifre:
• 1735 calabresi ottengono il ruolo in una regione diversa dalla Calabria
• 4094 siciliani in una regione diversa dalla Sicilia
• 335 lucani in una regione diversa dalla Basilicata
• 1211 pugliesi in una regione diversa dalla Puglia
• 5070 campani in una regione diversa dalla Campania
• 166 molisani in una regione diversa dal Molise

Numeri che non interessano al ministero dell’Istruzione che afferma che il piano di mobilità “Non sta avvenendo sulla base di una formula magica, ma attraverso una traduzione informatica. Il sistema sta procedendo regolarmente, mettendo a regime tutta la mobilità: non c’è nessun errore”.