.it o .cool: tutto quello che non sai sui nomi di dominio

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Solo in Italia, secondo Registro.it, si contano oltre 3 milioni e mezzo di domini .it mentre alla fine del Q1 2021 in tutto il mondo si contavano ben 363,5 milioni di Top Level Domain registrati (dato Verisign).  Quando si naviga in rete è naturale districarsi tra .it, .com o simili, ma in realtà dietro queste piccole combinazioni di lettere c’è molto altro. GoDaddy, provider di domini e soluzioni digitali per PMI e imprenditori, ha creato l’infografica “Breve storia dei nomi di dominio” che approfondisce aspetti e curiosità su questo mondo.

Dagli anni 80 fino ai giorni nostri, la storia dei nomi di dominio è costellata da importanti avvenimenti: nel 1985 viene registrato il primo dominio .com da parte di un’azienda, nel 1986 viene aperta la registrazione dei domini al pubblico, mentre nel 1997 viene registrato il dominio del sito web più visitato della storia, Google.com. Oggi attorno ai nomi di dominio circolano anche molti interessi economici, tanto che c’è chi investe nel settore: nel 2012 Mike Mann ha acquistato quasi 15mila domini in 24 ore, mentre nel 2019 voice.com viene venduto per 30 milioni di dollari.

Secondo il Domain Name Industry Brief – Q1 2021 di Verisign, a fine marzo il dominio di primo livello più utilizzato nel mondo era il .com, che supera i 154.6 milioni, seguito da .tk e .cn con rispettivamente 24,7 milioni e 20,7 milioni. In Italia, secondo i dati di Registro.it aggiornati al 31 maggio 2021, ci sono 3.437.937 domini .it., +1,87% rispetto ad inizio anno.

Se nel 1984 erano disponibili solo 6 domini di primo livello, oggi chi registra un sito internet può scegliere tra più di un migliaio di alternative, tra cui alcune molto curiose: gli appassionati di moda non possono perdere il .cool, mentre gli amanti della buona cucina possono optare per .beer e .pizza, senza dimenticare il .party e .rocks per chi non rinuncia mai a festeggiare.