John Patitucci si esibisce a Torano Castello

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TORANO CASTELLO Un’altra serata impressa nella storia: quando John Patitucci si esibisce a Piazza Baviera, la musica raggiunge il massimo della sua virtuosità. Il noto jazzista americano, legato al paese toranese per le origini dei suoi nonni, è ritornato a distanza di un anno e ha incantato i presenti, insieme ad Adam Cruz alla batteria e Chris Potter al sassofono. Un trio di mirabile ingegno, ben assortito e straordinariamente ispirato, per la gioia dei tanti presenti che hanno goduto la loro performance per circa un’ora e mezza di spettacolo. John Patitucci era l’attrattiva maggiore della serata: cittadino onorario di Torano, è tornato, come sempre, con grande umiltà a esibirsi, non risparmiando le sue energie per quella che considera, ormai, la “sua” piazza per eccellenza. Il suo concerto, inserito all’interno del “Peperoncino Jazz Festival” e nella quinta edizione di “Ri-scopriamo il borgo”, era uno degli eventi musicali più attesi quest’estate, con Patitucci che ha anche svolto una master classe con trenta alunni provenienti da ogni parte del sud Italia. Una dimostrazione di come Torano sia divenuto, ormai, un punto di riferimento per i tanti amanti del jazz, con la giunta comunale che ha organizzato tutto nei minimi dettagli. Dall’assessore alla Cultura, Marino Di Giorgio, al sindaco Sabatino Cariati che, a fine concerto, non ha lesinato i complimenti a Patitucci: «Lui è un valore vero e noi tutti, al termine dell’esibizione, dopo averlo ascoltato ci sentiamo anche migliori nel nostro animo». Parole dettate dal cuore, un po’ come quello del jazzista americano quando esegue il brano dedicato alle sue origini e intitolato proprio “Torano Castello”, in cui si avverte la nostalgia ma anche quel legame stretto che lo lega alla Calabria e all’Italia tutta.

John Patitucci non si è limitato soltanto all’esecuzione dei brani, intrattenendo anche i presenti con un italiano leggermente migliorato. In un clima di assoluta spensieratezza, il musicista americano ha modo anche di inscenare qualche scenetta con Chris Potter, che sorseggia del vino mentre Patitucci cerca i termini italiani adatti, così come Adam Cruz è spesso “assecondato” dagli altri due musicisti quando parte in velocità con la batteria. Patitucci dimostra di essere tornato a casa e non lo ferma neanche un piccolo guasto elettrico: anche al buio, senza leggere lo spartito, continua a suonare come se nulla fosse accaduto. E a fine concerto dispensa autografi e foto di rito, con un abbraccio speciale a tutti i suoi compaesani acquisiti, che già contano i giorni che li separano dal loro prossimo incontro.

Massimo Maneggio