La Fiat 500 l’auto della società italiana degli anni ’60 . Storia e tradizione

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I mitici anni ’60 come spesso molti amano definirli, hanno rappresentato il decennio caratterizzato dal più importante rinnovamento generazionale che il secolo scorso abbia mai conosciuto. Sono gli anni contraddistinti dalla dolce vita, consacrati dalla famosa pellicola del regista Federico Fellini. Alla radio nasce “Tutto il calcio minuto per minuto”(1960) con la mitica voce di Sandro Ciotti.

In televisione partono le prime trasmissioni di “tribuna politica”e  mentre al festival trionfa “Romantica” di Tony Dallara, la canzone più ascoltata è “Il cielo in una stanza”.

Il 1963 è l’anno del tragico avvenimento che sconvolse l’opinione pubblica mondiale e l’assetto politico americano: l’assassinio di John F. Kennedy. Mentre in Gran Bretagna (1964) imperversavano i  Beatles e i Rolling Stones.

Nel 1965 nasce la minigonna, creazione geniale che avrebbe rivoluzionato completamente il modo di vestire delle donne, segno inconfutabile dell’esigenza da parte del gentil sesso di esprimersi in maniera più autonoma e indipendente.

L’anno successivo si consolida la beat generation, nascono nuovi gruppi e i capelloni, che disturbano la vista dei benpensanti delle famiglie borghesi. I blue jeans trovano la prima grande diffusione tra i giovani. E’ l’anno in cui si avvertono le prime avvisaglie di rivolte sociali che preparano il terreno alle contestazioni del ’68.

Il  1969 è, invece,  l’anno della tecnologia: nell’industria spaziale arriva il  giorno dello sbarco sulla luna (il 20 di luglio) ad opera di Armstrong.

In un clima di così grande fermento e trasformazione la Fiat Nuova 500 divenne presto il simbolo della società italiana degli anni ’60.

L’inseguimento di un sogno di benessere diffuso, di tranquillità sociale, che in quegli anni finalmente faceva capolino. È in questo contesto che la 500 si affaccia sul mercato: su un mercato fatto di “proletari” che cercavano una macchinetta per il week end.

Ricorreva l’anno 1957 e la Nuova 500 si fece conoscere al grande pubblico. Dopo la Balilla e poi la 500 “Topolino” riuscite solo in parte, si era alla continua ricerca “dell’auto minima perfetta” per motorizzare l’Italia e la casa torinese era particolarmente attenta a tutte le novità progettuali al riguardo.

Era il 18 ottobre del 1955 quando a una storica riunione a Stupinigi, realizzata per approvare i “nuovi prototipi”, l’ufficio tecnico presentò ufficialmente la Fiat Nuova 500 e l’Autobianchi Bianchina.

Finalmente nell’Estate del 1957 la vettura era pronta. Il nome: “Fiat Nuova 500” (per differenziarla dalla 500 originaria, ovvero la Topolino) e per certi versi era realmente una vettura nuova. Due versioni: Normale, con dotazione di serie arricchita dai vetri discendenti e da finiture più accurate; affiancata dall’Economica, in pratica identica al modello originario, con l’aggiunta dei due posti posteriori. La 500 Normale costava 490.000 Lire, mentre la Economica circa 25.000 Lire meno rispetto al prezzo d’esordio.

Fu l’inizio di una lunga carriera fatta di pochi, indovinati aggiornamenti che faranno della 500 la “Regina” incontrastata delle utilitarie. La macchina degli italiani, oggetto di cure giornaliere e di attente pratiche manutentive al fine di farla durare il più possibile. Mezzo di lavoro, del tempo libero, e delle vacanze la Fiat 500 ha rappresentato fino al 1972 (l’anno dell’ultima 500, la R, “Rinnovata” ) la compagna indiscussa degli italiani. Dal 1936 al 1975 la Fiat produsse in Italia tremilioni e mezzo di 500. Con la Fiat 500 si andava ovunque: sulla spiaggia fino in riva al mare, nei campi aperti a fare i picnic, sui monti innevati e lungo gli argini dei fiumi a pescare. Tempi mitici che probabilmente non torneranno mai più.

20/02/2013                                                                       Alberto De Luca