LA FOLLA SCEGLIERA’ SEMPRE BARABBA? SUPER BOSS FUORI E DIETRO LE SBARRE

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“Chiusa una porta si apre un portone”: ed i padrini della ‘ndrangheta stanno sempre sul pezzo. Se a Rocco Morabito vengono aperti i grandi cancelli del carcere, Rocco Papalia e Tonino La Rosa se li lasciano alle spalle. Conosciamoli meglio. Rocco Papalia, u ‘nginu, il “supercapo” dell’omonima cosca di Platì, detenuto con il regime 41-bis dal 1992 e condannato all’ergastolo con a carico reati di sequestro, estorsione, traffico di eroina, omicidio, tutto con l’aggravante mafioso, ha ricevuto una riduzione di pena e viene scarcerato nel maggio dell’anno in corso. Antonio (Tonino) La Rosa, ciondolino, esponente di spicco della ‘ndrina di Tropea legata ai Mancuso di Limbadi, in carcere dal 2009 per i soliti reati tipici mafiosi, il 6 settembre dell’anno in corso ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari, sostituiti dall’obbligo di dimora nel suo paese di residenza: insomma, un premio! Rocco Morabito, u tamunga, mafioso di Africo, parente di Giuseppe Morabito, boss dell’omonima cosca, una delle più potenti ‘ndrine della Locride. Rocco, signore del traffico internazionale di cocaina, nell’elenco dei dieci mafiosi più ricercati, latitante da venticinque anni, è stato arrestato in Uruguay in un hotel a Montevideo, ma viveva in una località di Punta del Este, ovviamente con documenti falsi. Morabito organizzava il trasporto della droga in Italia e distruggeva la città di Milano, curando la distribuzione della cocaina. I milanesi sono stati per lui fonte di guadagno e porto sicuro, grandi compratori e consumatori della sua droga “chic”. Ma, come sempre, il popolo continua a scegliere Barabba, così da affiggere oltre 100 manifesti di ringraziamento al boss Rocco Morabito, successivi alla sua cattura:”Ringraziamo il boss Morabito”. Come Giuda, che per un po’ di quattrini rinnegò l’Amore, così quella parte di milanesi, che per un po’ di grana (sporca di lacrime e sangue e carica di salati interessi) rinnegano la vita! In questo Paese, per ogni giudice “ammazza-sentenze” sconfitto ci sarà un giudice che “il reato non sussiste”. Importante è fare in modo che il marcio venga sempre compensato col buono, e allora quel buono vincerà, perché varrà sempre un’unità in più di tutto il male. Parte della folla continuerà a scegliere Barabba, alcuni se ne laveranno le mani, altri avranno fede, perché sapranno ricordare del “terzo giorno” e continueranno ad aspettarne uno nuovo, un nuovo giorno nel quale la mafia sarà crocifissa. Il segreto è NEGARE IL CONSENSO: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo” (Paolo Borsellino).

Federica Giovinco

Man Behind Bars