La noia fa ammalare e uccide

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Premessa dell’autore: “Il suddetto articolo può avere effetti collaterali anche gravi, per questo motivo in caso di malattia o cattiva salute rivolgersi sempre al proprio medico curante il quale saprà valutare con la dovuta esperienza la soluzione terapeutica più efficace. Lo scopo del suddetto scritto è invece un invito alla riflessione per tutti quelli che vivono una condizione di sofferenza nella propria vita”.

“Mens sana in corpore sano” è una locuzione latina attribuita a Decimo Giunio Giovenale che letteralmente significa mente sana in un corpo sano.

Il poeta e oratore romano sosteneva che una mente sana è fondamentale per un corpo in salute. Se la mente è sofferente anche il corpo e tutte le sue straordinarie funzioni finiscono per essere compromesse in maniera negativa.

Il segreto per non incorrere nel disagio patologico della noia risiede nell’equilibrio dello stato d’animo che contraddistingue ogni essere umano.

Un individuo che tendenzialmente è fatto per essere attivo, posto in una condizione d’inattività, è più propenso a sviluppare malattie. Al contrario, chi può soddisfare (liberamente e incondizionatamente) tutti i propri bisogni, espletare ogni sua angoscia e ottenere qualsiasi risultato dalla propria vita, anche attraverso l’operosità di una mente in buona salute, è meno soggetto alla noia e dunque a sviluppare malattie.

Contrariamente a quanto si possa credere la noia, i malesseri dell’animo e la depressione, riguardano individui con una spiccata intelligenza, dotati di una maggiore sensibilità e di una buona dose di curiosità. È più facile che tali individui in mancanza di stimoli sviluppino una tale insoddisfazione che se prolungata nel tempo è capace di innescare i presupposti per patologie anche gravi.

Si potrebbe asserire che solo gli ignoranti e i pigri non si annoiano e dunque non si ammalano. Purtroppo non è così poiché alcune malattie colpiscono e basta.

Quello che invece si discute è quanto il buon umore, gli infiniti stimoli della vita quotidiana, una mente propensa all’ottimismo, possano garantire e conservare nel tempo la salute di un corpo.

La diatriba è antica quanto il mondo. Nelle caverne della preistoria i disegni sulle pareti erano uno sfogo per alleviare la noia che colpiva l’uomo primitivo nei periodi d’inattività dovuti alla stagione fredda in cui non si cacciava.

La noia proprio perché ferma il tempo soggettivo provoca al nostro organismo e alla nostra mente una profonda insofferenza.

Oggi, per uscire dal sentimento della noia ci si affida a innumerevoli attività.

Il lavoro, lo sport, la palestra, le pratiche yoga, l’arte, la preghiera, i social network, lo shopping, l’amore e persino la pura fantasia, sono soltanto alcune delle pratiche ricorrenti per non incappare nel disagio esistenziale della noia.

Il segreto per non ammalarsi mai risiederebbe dunque nell’evitare la noia.

In una condizione di felicità (o di benessere permanente) è molto difficile annoiarsi e perciò anche ammalarsi. Un soggetto con una vita attiva, con una mente soddisfatta, con una grande dose di ottimismo e con una buona moderazione alimentare è più predisposto alla longevità poiché anche la sua difesa immunitaria eredita gli stimoli provenienti dall’esterno e dalle buone abitudini.

03/04/2014 – Alberto De Luca