Non è piaciuto a Bisignanesi il modo in cui è stata annunciata l’apertura di una nuova scuola di liuteria nel Comune di Rende. Sindaco, giornali e tg Rai regionale hanno parlato di “Prima scuola di liuteria in Calabria”, dimenticando la Scuola di liuteria di Bisignano.
La scuola di Bisignano, anche se al momento non ha corsi in atto, è stata riaperta nel 2014 dopo alcuni anni di chiusura, nei locali del Centro Provinciale di Formazione Professionale, adiacente alla Concattedrale della città di Bisignano e già negli anni ’90 era guidata dal Maestro Vincenzo De Bonis, scomparso alcuni anni fa. Si indignano quindi i cittadini di Bisignano, che anche attraverso numerosi commenti sui social network, riconoscono il primato nella tradizione liutaia e la nuova scuola di liuteria aperta a Rende, definita come la “prima in Calabria”, sembra proprio uno schiaffo alla tradizione di Bisignano, patria della dinastia di liutai più antica d’Italia: la famiglia De Bonis.
Sicuramente un progetto ambizioso quello realizzato nel centro storico di Rende, che punta a tutti quei giovani artigiani che vogliano diventare maestri liutai. Realizzato grazie al liutaio Emilio Natalizio con la collaborazione del Comune di Rende, della Provincia, della Regione e dell’Università. Natalizio fu allievo proprio del Maestro De Bonis: “Mi facevo accompagnare sempre da mio padre a Bisignano nella bottega dei De Bonis per vedere come si lavorava, erano molto gelosi dei loro ‘segreti’ del mestiere. Poi decisi di partire per Cremona, patria della liuteria” – ha affermato il Maestro in un’intervista qualche mese fa.
Ma quello che non è chiaro ai bisignanesi è come sia potuta salire all’onere della cronaca con lo slogan della “prima scuola di liuteria calabrese”.
Chiediamo alle istituzioni politiche di intervenire nella vicenda e di fare chiarezza sulla reale situazione della Scuola di liuteria di Bisignano, che a quanto pare non ha nessun corso attivo.
Si allegano servizi video sulla riapertura della liuteria di Bisignano (anno 2014):