La protesta contro la piattaforma arriva al municipio

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BISIGNANO Sale sempre più la protesta dei cittadini che si oppongono alla piattaforma tecnologica dei rifiuti, con una vivace manifestazione effettuata al municipio di Collina Castello. Sintomo di un problema che ha raggiunto i vertici della protesta, i cittadini si sono avviati con decisione nella sede comunale bisignanese, contro una piattaforma diventata, nel corso di questi mesi, il vero e proprio incubo di tutta la popolazione cratense. La costruzione della piattaforma tecnologica a Bisignano, dalla portata di 180mila tonnellate l’anno (che dovrà contenere i rifiuti dell’area nord della Calabria), è ormai diventato il tema del giorno da queste parti, con i cittadini che, già da tempo, stanno mostrando il loro malessere. Alle fiaccolate e ai consigli comunali aperti e finiti in contestazione verso l’amministrazione comunale, ora è seguita la viva ribellione, organizzata dal comitato civico che si oppone alla piattaforma. E pensare che alle 8, orario fissato per la partenza, erano soltanto in pochi quelli pronti per protestare al municipio di Collina Castello: il passaparola, però, non è mancato, con un centinaio di persone che sono subito risalite a piedi dalla zona di Giardini sino al quartiere di Santa Croce, passando per la piazza del viale Roma e approdando, infine, nella zona municipale. I manifestanti sono stati scortati da una quindicina di trattori, con tanti contadini che hanno lasciato i loro campi per protestare vibratamente in Comune. La folla ha occupato la sala consiliare, proprio per non interrompere i pubblici servizi, facendo subito sentire la propria voce, con altra gente proveniente speditamente dai paesi limitrofi, come Luzzi (dove i politici, in modo bipartisan, hanno già annunciato di combattere con tutti i mezzi questa piattaforma), Mongrassano e Torano Castello. Il sindaco bisignanese Umile Bisignano è rimasto, invece, nel suo ufficio mentre la sala più volte lo ha invitato, con vari slogan, a dare le dimissioni, non risparmiando anche cori verso l’assessore regionale all’Ambiente, Franco Pugliano. Anche le scolaresche hanno fatto la loro parte, sedendosi simbolicamente tra i banchi del Consiglio e non tra quelli della loro classe, dimostrando così anche una forte partecipazione giovanile, che sinora non era ancora arrivata. Con il controllo delle Forze dell’Ordine, i cittadini rimangono pacificamente nella sala consiliare, attendendo un confronto (che non avverrà) con il primo cittadino, il quale lascerà il Comune intorno alle 12.30. Quella di ieri è stata, dunque, un’altra giornata di forte protesta sul territorio cratense, con i politici della minoranza che, intanto, hanno richiesto già un Consiglio comunale urgente per ridiscutere, nuovamente, sulla vicenda. A mezzanotte i cittadini hanno lasciato la sala consiliare, mentre stamattina alle 9 una delegazione incontrerà il Prefetto di Cosenza, Giancarlo Tomao.

Maggioranza con le bocche cucite…

Poteva essere un giorno di rinascita politica ma è diventato, invece, il punto più basso del gradimento popolare. La giunta comunale, infatti, era pronta per l’annuncio del rimpasto da fare dopo le dimissioni dell’ex assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Algieri, con la delega che va in mano al sindaco Umile Bisignano, mentre il presidente del Consiglio, Franco Vocaturo, passa direttamente al ruolo di assessore all’Urbanistica (delega in mano prima al primo cittadino). L’operazione politica non è, e non sarà messa, in dubbio, ma certamente non nasce sotto i migliori auspici, con la protesta dei cittadini contrari alla piattaforma. Proprio il sindaco Umile Bisignano, vedendo arrivare la massa crescente a Collina Castello, si è lasciato sfuggire un furioso commento: «Io ho solo partecipato a una manifestazione di interesse. Non è possibile che chi ha perso le elezioni monti tutta questa protesta». Rimasto per due ore nel suo ufficio, il sindaco accoglie solo alcuni operatori televisivi (di ciò si lamenterà anche Lino Polimeni, conduttore di “Articolo 21”) e uscirà soltanto intorno a mezzogiorno e mezzo, dichiarando alla gente che lo attendeva: «Oggi avevo di meglio da fare a Catanzaro…», mentre le Forze dell’Ordine evitavano anche il peggio ai primi animi riscaldati, da ambedue le parti. Assenti, invece, gli altri assessori della maggioranza, mentre qualcuno invocava il delegato all’Ambiente, nonché vicesindaco, Damiano Grispo.

Contadini e cittadini nella protesta alla piattaforma

Contadini, cittadini, anziani e tanti giovani: i bisignanesi accorsi al municipio di Collina Castello hanno sfidato il freddo e il gelo polare, con la protesta che non aveva mai raggiunto questi livelli. «Noi non siamo terroristi»: ci tengono a ribadirlo i membri del comitato per il no alla piattaforma, stanchi anche di alcune provocazioni arrivate direttamente dalla rete. C’è chi come Alessandro Perrone, uno dei membri più attivi del comitato, a ribadire il suo pensiero: «Questa è una vicenda oscura, bisogna indagare, far luce e chiarezza. Non ce ne andremo fino allo stralcio della convenzione che ha fatto il Comune bisignanese con la Regione Calabria». Con un ricorso inoltrato già mercoledì a Catanzaro, i cittadini bisignanesi si sentono sempre più vittime di questa incresciosa situazione, con i proprietari delle aziende agricole che vivono, con ancora più precarietà, il loro futuro. Molti parlano del deprezzamento dei prodotti, mentre altri pensano che la piattaforma sul territorio non sarà il volano della città, come dichiarato dal sindaco Umile Bisignano, quanto la fine dell’agricoltura e dell’ambiente in zona cratense. L’ambientalista Mario Palermo, trascinatore come suo solito, ha più volte, con il megafono in mano, incitato i cittadini: «La comunità della valle del Crati dice no alla piattaforma», e anche i più anziani hanno partecipato attivamente, mentre qualcuno si è lasciato prendere dalla malinconia: «Ormai sono vecchio, ma non ho perso la voglia di combattere. Soprattutto per i più giovani». Proprio i ragazzi sono stati i protagonisti positivi della giornata di ieri: allegri ma determinati, hanno preso coscienza della situazione, mostrando anche una gran maturità nella protesta. Il passaparola mediatico, sull’iniziativa, ha fatto centro, dimostrando che, quella di ieri, non era la classica scusa per marinare la scuola, ma un’occasione utile anche per il proprio percorso civile.

Massimo Maneggio

L’Ora della Calabria 28-01-14

Foto da Facebook